Deliberazione Consiglio Regionale 8 luglio 2008, n. 254
ATTO AMMINISTRATIVO - Linee guida per l'istituzione di nuovi indirizzi di studio, corsi e sezioni negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado del sistema scolastico in Umbria per l'anno scolastico 2009/2010.
| Fonte |
B.U.R.
n. 34 23/07/2008 |
|---|---|
| Regione | Umbria |
thesaurus: Educazione:Politiche dell`educazione:Diritto allo studio - Orientamento:Servizi e professionisti dell`orientamento:Obbligo scolastico - Educazione:Politiche dell`educazione:Programmazione dell`educazione - Educazione:Istruzione:Amministrazione dell`istruzione
tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Consiglio regionale
IL CONSIGLIO REGIONALE
Vista la proposta di atto amministrativo di iniziativa della Giunta regionale, concernente: «Linee guida per l’istituzione di nuovi indirizzi di studio, corsi e sezioni negli Istituti di istruzione secondaria di secondo grado del sistema scolastico in Umbria per l’anno scolastico 2009/2010» (ATTO n. 1262);
Visto il parere della III Commissione consiliare permanente e udite le relazioni della medesima illustrate per la maggioranza dal consigliere Gianluca Rossi in sostituzione del consigliere Ada Girolamini e per la minoranza dal consigliere Massimo Mantovani (ATTO n. 1262/BIS);
Visto il D.Lgs. 112/98;
Vista la L.R. 3 marzo 1999, n. 3;
Vista la legge delega 53/2003;
Vista la D.C.R. 9 luglio 2002, n. 222;
Vista la D.C.R. 181/2007;
Vista la legge 296/2006 (finanziaria 2007);
Visto l’art. 27, comma 4 del D.Lgs. 226/2005;
Visto l’art. 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40;
Visto lo statuto regionale;
Visto il regolamento interno del Consiglio regionale; con 13 voti favorevoli e 11 voti contrari espressi nei modi di legge dai 24 vonsiglieri presenti e votanti delibera: di approvare le «Linee guida per l’istituzione di nuovi indirizzi di studio, corsi e sezioni negli istituti di istruzione secondaria di secondo grado del sistema scolastico in Umbria per l’anno scolastico 2009/2010», allegato A) quale parte integrante e sostanziale al presente atto. I Consiglieri segretari Eros Brega G. Andrea Lignani Marchesani Il Presidente MAURO TIPPOLOTTI ALLEGATO A) Linee guida per l’istituzione di nuovi indirizzi di studio, corsi e sezioni negli Istituti d’istruzione secondaria di II grado del sistema scolastico in Umbria, per l’anno scolastico 2009-2010.
Il presente atto è predisposto in una fase di transizione, alla vigilia del nuovo ciclo di politiche riformatrici che sta interessando il mondo della scuola; il recente quadro normativo nell’ambito dell’istruzione ha apportato significative innovazioni: la L. 297/2006 (finanziaria 2007) e la L. 40/2007 hanno infatti introdotto importanti cambiamenti nel corpus legislativo in materia di istruzione fra cui:
• nuovo obbligo di istruzione elevato a 16 anni;
• riorganizzazione degli IFTS e creazione degli istituti tecnici superiori e dei poli tecnico professionali;
• riorganizzazione e trasformazione dei Centri territoriali permanenti in Centri provinciali per l’istruzione degli adulti.
L’articolo 27 comma 4 del D.Lgs. 226/2005 («Norme generali ed i livelli essenziali delle prestazioni relativi al secondo ciclo del sistema educativo di istruzione e formazione, a norma dell’articolo 2 della L. 28 marzo 2003, n. 53»), modificato dall’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40, inoltre stabilisce: «Le prime classi dei percorsi liceali ed il primo anno di quelli di istruzione e formazione professionale sono avviati contestualmente a decorrere dall’anno scolastico e formativo 2009/2010, previa definizione di tutti gli adempimenti normativi previsti.
Sino alla definizione di tutti i passaggi normativi propedeutici all’avvio del secondo ciclo, di competenza del MPI, il medesimo Ministero non promuove sperimentazioni del nuovo ordinamento nelle scuole, ferma restando l’autonomia scolastica».
Inoltre nell’articolo 13 della legge 2 aprile 2007, n. 40, in materia di istruzione e formazione, emerge una nuova articolazione del secondo ciclo costituito dal sistema licei, istituti tecnici e istituti professionali e da quello dell’istruzione e formazione professionale: vengono reintrodotti gli istituti tecnici e professionali nel sistema dell’istruzione secondaria superiore, finalizzati al conseguimento di diplomi professionalizzanti di istruzione secondaria superiore; sono stati di conseguenza soppressi i licei tecnologici ed economici ed i percorsi del liceo artistico sono articolati in indirizzi in modo da rispondere ai diversi bisogni formativi.
Una ulteriore novità che emerge dall’articolo 13 è relativa alla possibilità di istituire, in ambito provinciale e subprovinciale, i Poli tecnico professionali di natura consortile, finalizzati a promuovere in modo stabile e organico la diffusione della cultura scientifica e tecnica e le misure per lo sviluppo economico e produttivo del Paese.
Conseguentemente, visto che il quadro normativo nazionale è comunque ancora incompleto ed in via di possibili nuove definizioni, le linee guida proposte con il presente atto potranno essere oggetto di successive verifiche e variazioni.
Ai sensi degli articoli 138 e 139 del D.Lgs. 112/98, recepito con legge regionale n. 3 del 2 marzo 1999, è riservato alla Regione l’esercizio delle funzioni e dei compiti delegati dallo Stato concernenti la programmazione, sul piano regionale, della rete scolastica, sulla base dei piani provinciali, assicurando il coordinamento con il piano regionale.
Per quanto attiene all’istituzione di nuovi indirizzi di studio, corsi e sezioni negli Istituti d’istruzione secondaria di II grado del sistema scolastico in Umbria la Regione ha individuato un percorso, con la D.C.R. 9 luglio 2002, n. 222, in attesa della completa definizione della normativa regionale in materia, con la quale saranno indicate competenze e responsabilità di ciascun soggetto chiamato in causa dal citato D.Lgs. 112/98. Si ritiene utile, nel quadro odierno, per un’esatta disamina delle opportunità formative di livello regionale e territoriale continuare a procedere con successivi e progressivi avvicinamenti alle esigenze delle scuole, nell’attesa anche della completa organizzazione degli «ambiti territoriali», attualmente in fase di elaborazione, individuati con D.C.R. 20 dicembre 2005, n. 40.
Al fine di costruire i necessari momenti di raccordo istituzionale per individuare soluzioni condivise alle problematiche emergenti dall’attuazione del D.Lgs. 112/98, è stata costituita con D.G.R. 1085 del 31 luglio 2002 una Conferenza di Servizio permanente, supportata da un gruppo tecnico di funzionari operanti nel settore.
Tale Conferenza, che vede la presenza dei soggetti istituzionali coinvolti, insieme alle OO.SS. scuola, nell’incontro del 13 maggio 2008 ha ritenuto, visto che il quadro normativo nazionale è comunque ancora non definito e possibile di eventuali cambiamenti, di dare risposte alla comunità scolastica regionale, per l’anno scolastico 2009-2010, su interventi giudicati urgenti, il più possibile condivisi dal territorio e comunque limitati, consentendo l’attivazione di nuovi indirizzi, nel territorio di ciascuna provincia, secondo i criteri già individuati con la D.C.R. 24 luglio 2007, n. 181 («Linee guida per l’istituzione di nuovi indirizzi di studio, corsi e sezioni negli Istituti d’istruzione secondaria di II grado del sistema scolastico in Umbria, per l’anno scolastico 2008-2009») e che di seguito si riportano:
• risultare utili, in base ad analisi mirate, nell’ambito del territorio, in quanto assenti o necessari alla piena soddisfazione delle esigenze per riequilibrare l’offerta formativa, prevedendo eventuali integrazioni ed evitando in ogni caso interferenze e sovrapposizioni;
• avvenire in sostituzione di indirizzi già attivati nelle singole Istituzioni scolastiche, in quanto non rispondono più al fabbisogno formativo;
• risultare compatibili con le strutture, le risorse strumentali e le attrezzature esistenti o disponibili, non solo per quanto riguarda il primo anno, ma per l’intero percorso formativo;
• essere inoltrate alla Provincia affinché possa valutarne l’inserimento nel piano provinciale secondo coerenza con gli indirizzi della programmazione regionale; i piani provinciali sono attuabili nei limiti delle disponibilità di risorse umane e finanziarie definite dallo Stato, e compatibili con le dotazioni organiche annualmente autorizzate dal Ministero della pubblica istruzione.
La Conferenza di servizio ha inoltre stabilito che, anche in considerazione dell’attivazione dei Centri territoriali per l’istruzione degli adulti (D.M. 25 ottobre 2008), venga avviato un monitoraggio dei corsi serali autorizzati e conseguentemente attivati nel territorio della Regione, per verificarne la effettiva utenza ponendo l’attenzione sui bisogni formativi della popolazione adulta e sull’offerta scolastica e formativa del territorio.
Sulla base delle indicazioni dettate dalla Conferenza di cui sopra, le Province, dopo aver acquisito il parere dell’Ufficio scolastico regionale e gli eventuali atti istruttori, procederanno alla valutazione delle proposte ricevute e alle determinazioni conseguenti che confluiranno nei piani provinciali.
La Regione, coordinando tutto il lavoro, approva il Piano regionale, risultato della valutazione della congruenza dei piani provinciali suddetti con gli indirizzi di programmazione dati dalla Regione stessa.
INDICAZIONI PROCEDURALI E TEMPISTICA
• Le richieste formulate dalle istituzioni scolastiche, singole o in rete, e dagli enti competenti, debitamente istruite anche sotto il profilo delle compatibilità economiche di gestione e corredate dalle delibere degli organi collegiali delle scuole e da quelle degli enti locali, vanno presentate contemporaneamente alle Province e all’Ufficio scolastico regionale entro il 10 settembre 2008.
• Le Province, a seguito di adeguato processo partecipativo, acquisito il parere dell’Ufficio scolastico regionale, predispongono il Piano provinciale e lo presentano alla Regione e all’Ufficio scolastico regionale, entro il 10 novembre 2008.
La Regione delibera il Piano regionale entro il 10 dicembre 2008 e lo trasmette all’Ufficio scolastico regionale.
• Il direttore generale dell’Ufficio scolastico regionale procede, con proprio provvedimento, a dare esecuzione al Piano regionale con effetto dal 1 settembre 2009.





