Deliberazioni Giunta Regionale 14 ottobre 2008 n. 2952

L.R. n. 1/2004, art. 57, comma 2. Interventi a supporto della scuola veneta. Anno scolastico 2008-2009.

Fonte B.U.R.
n. 93
11/11/2008
Regione Veneto

thesaurus: Educazione:Politiche dell`educazione:Diritto allo studio - Educazione:Istruzione:Amministrazione dell`istruzione

tipologia: Regioni e Provincie autonome - Delibera Giunta Regionale

[L'Assessore regionale alle Politiche dell'Istruzione e della Formazione Elena Donazzan riferisce quanto segue.

La legge regionale n. 1 del 30 gennaio 2004 stabilisce, all'art. 57, che la Regione, per concorrere ad elevare la qualità della scuola veneta, in coerenza con il processo di riforma e con gli orientamenti programmatici generali, promuove, favorisce e sostiene direttamente o in collaborazione, una serie di azioni positive.

Gli indirizzi e i settori d'intervento sui quali articolare le suddette azioni sono annualmente stabiliti dalla Giunta regionale, sentita la competente Commissione Consiliare.

Di conseguenza, viene indicato il programma delle iniziative da attuare.

Come per lo scorso anno, le azioni che si vogliono promuovere rispondono sostanzialmente all' obiettivo di far sì che la scuola veneta sia una scuola che include, che fornisce a tutti reali opportunità di apprendimento ed equivalenti risultati formativi di base su cui innestare gli indispensabili processi di valorizzazione della diversità, degli interessi, delle attitudini nonché dell'ulteriore offerta di apprendimento e di formazione;

A tale obiettivo si possono ricondurre due interventi, da realizzare in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto, che rispondono a sollecitazioni provenienti dalle famiglie, dalla società civile, dal territorio, dalle scuole:

a) l'integrazione nella scuola degli alunni con disabilità;

b) l'integrazione nella scuola degli alunni immigrati in particolare attraverso il rafforzamento della conoscenza della lingua e della cultura italiana.

L'esigenza di fare in modo che gli allievi disabili possano nella scuola esercitare realmente il loro diritto allo studio è sentita già da tempo: la cultura pedagogica e le politiche scolastiche attuate negli ultimi trent'anni considerano la scuola come il luogo in cui esercitare la cittadinanza, intesa come diritto dell'alunno ad apprendere e a fare esperienze sociali positive, a prescindere dalle condizioni sociali, culturali o funzionali che gli appartengono.

La scuola, dunque, è andata configurandosi come strumento di integrazione sociale e di riduzione degli svantaggi nell'apprendimento e nella costruzione della propria identità.

La comunità scolastica può dunque generare cittadinanza solo se è capace di far nascere nei ragazzi la fiducia negli altri e nelle istituzioni, la volontà di rispetto delle regole di convivenza e la disponibilità a lavorare e a collaborare in un contesto privo di discriminazioni.

La Legge quadro per l'assistenza, l'integrazione sociale e i diritti delle persone handicappate, in vigore dal 1992, sancisce il diritto soggettivo alla piena integrazione scolastica dell'alunno con disabilità, attraverso lo sviluppo delle sue potenzialità nell'apprendimento, nella comunicazione, nelle relazioni e nella socializzazione con il concorso di tutte le risorse disponibili al fine del raggiungimento dell'autonomia.

L'attuale quadro normativo italiano attribuisce una notevole rilevanza alla socializzazione, e risponde con efficacia alle sollecitazioni dell'Unione Europea, in tema d'integrazione scolastica. Poiché non spetta unicamente allo Stato centrale impegnarsi a favore della persona disabile, ma è un dovere che coinvolge tutta la collettività, il compito della sua presa in carico ricade in massima parte sull'autonomia scolastica, che struttura il proprio POF (Piano dell'Offerta Formativa) in modo tale da rispondere alle specifiche esigenze degli alunni con disabilità.

Per il raggiungimento di questo obiettivo la scuola si avvale di personale scolastico, docenti ed operatori adeguatamente formati e responsabilizzati, capaci di aiutare, attraverso la realizzazione di un progetto pedagogico appositamente elaborato, a sviluppare le potenzialità degli alunni che si trovano in condizioni di svantaggio.

La Regione, proseguendo nell'iniziativa intrapresa lo scorso anno in collaborazione con l'Ufficio Scolastico Regionale, ritiene opportuno anche quest'anno collaborare per lo sviluppo di una didattica individualizzata a favore degli studenti disabili, integrando l'intervento dello Stato - carente e insoddisfacente rispetto al reale fabbisogno - e mettendo a disposizione per l'a.s. 2008-2009 una parte dello stanziamento previsto sul cap. 100663 del Bilancio di Previsione 2008, corrispondente ad € 500.000,00.

Le modalità di intervento sono descritte nell'Allegato A) al presente provvedimento.

Tali risorse saranno assegnate alle scuole in proporzione al numero di alunni disabili iscritti alla data del 31 gennaio 2008, secondo un piano di distribuzione proposto dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto.

Per quanto riguarda inoltre la seconda parte dell'obiettivo individuato, si rileva come oggi la realtà dell'immigrazione è elemento quantitativamente rilevante della nostra società, in cui convivono sempre più culture diverse e in cui l'integrazione rappresenta un obiettivo fondamentale.

E' una realtà dinamica che pone problemi da affrontare realisticamente.

Punto di forza del modello italiano resta comunque l'aver scelto come orizzonte comune la cultura dell'accoglienza e dell'integrazione, delineando una scuola delle cittadinanze, europea nell'ispirazione e radicata nella peculiarità nazionale, capace di rispettare le tante identità entro valori condivisi. I dati relativi all'anno scolastico in corso, rilevati ad aprile 2008 hanno censito 61.216 alunni stranieri su una popolazione complessiva di 560.233 unità, con un aumento di presenze al 31 luglio del 2007 rispetto all'anno precedente di 5.519 unità e ma di quasi ulteriori 7.000 nel solo periodo luglio dicembre 2007.

L'incidenza, salita nell'ultimo biennio dal 9,7% al 10,8% è quindi più che doppia di quella nazionale.

I fattori di attrazione, più che sulle città, insistono sul policentrismo: le province di Treviso e di Vicenza danno infatti percentuali più alte di alunni stranieri che non capoluoghi come Venezia, Verona e Padova. Il grado di complessità, rappresentato da un lato dalla loro parcellizzazione, dall'altro dalla loro concentrazione, ha comportato per il sistema scolastico una sempre maggiore attenzione al sostegno linguistico, e sviluppato l'approccio alle diversità culturali.

La rilevanza assunta al riguardo dal Veneto ha indotto il Ministero a considerare la regione riferimento significativo nelle azioni di coinvolgimento della scuola e del territorio, e nella professionalizzazione di insegnanti ed operatori. Insegnamento dell'italiano, relazione con le famiglie, innovazione didattico-metodologica curricolare, produzione e diffusione di adeguata documentazione ricorrono dunque nella prassi scolastica. Questa realtà progettuale e organizzativa incontra peraltro oggettivi limiti nell'esiguità dei finanziamenti e degli organici, nella numerosità delle classi, nei continui inserimenti di diversa provenienza e scolarità per classi di età e non per livello di apprendimento.

Il Ministero della Pubblica Istruzione ha stanziato in favore delle scuole del Veneto per l'anno scolastico 2007-2008, a sostegno dell'integrazione degli alunni stranieri (ex art. 9 CCNL - Comparto Scuola - Misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l'emarginazione scolastica) la somma di € 3.227.137,00, al lordo delle ritenute previdenziali e fiscali.

Tali risorse, in seguito ad accordi assunti in sede di contrattazione sindacale il 17 dicembre 2007, saranno erogate direttamente alle scuole. Secondo tale accordo, le scuole della regione hanno elaborato dei progetti di integrazione coerenti con i criteri fissati in sede contrattuale, analiticamente descritti nella Circolare DG Prot. N. 3068/F28/H22 del 5.03.2008, inoltrata alla Regione dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto unitamente alla proposta di intervento, e con i bisogni del territorio. Secondo quanto segnalato dall'USRV, hanno presentato progetti all'Ufficio scolastico regionale, 640 scuole statali di ogni ordine e grado. In base ai parametri assunti, sono stati finanziati con le risorse messe a disposizione dallo Stato i progetti presentati da 542 scuole.

Non hanno potuto quindi beneficiare di alcun finanziamento i progetti presentati da n. 89 istituzioni scolastiche che comunque risultano investite dal problema dell'integrazione e abbisognano di risorse da destinare a interventi di insegnamento della lingua italiana, sia come mezzo di comunicazione sia come mezzo di studio e apprendimento.

L'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto ha pertanto proposto alla Regione di finanziare l'iniziativa per l'Anno scolastico 2008-2009 con € 300.000,00 nel modo seguente, più dettagliatamente descritto nell'Allegato B) alla presente deliberazione, di cui fa parte integrante: - sostenere con un contributo dell'importo di € 2.000,00 i progetti presentati da ciascuna delle 89 scuole escluse da ogni contribuzione, integrando l'intervento statale;

tale somma sarà destinata a compensare la docenza a fronte degli alunni, eventuali prestazioni funzionali alla realizzazione del progetto rese da personale ATA o assunto con contratto a progetto. - erogare alle 45 scuole capofila di rete un importo di € 1.000,00 ciascuna per compensare gli interventi presso tutte le scuole appartenenti alla rete. Il relatore conclude la propria relazione e propone all'approvazione della Giunta regionale il seguente provvedimento.

LA GIUNTA REGIONALE

- UDITO il relatore, incaricato dell'istruzione dell'argomento in questione ai sensi dell'articolo 33, secondo comma, dello Statuto, il quale dà atto che la Struttura competente ha attestato l'avvenuta regolare istruttoria della pratica, anche in ordine alla compatibilità con la vigente legislazione statale e regionale;

- VISTA la L.R. 11/2001 ("Conferimento di funzioni e compiti amministrativi alle autonomie locali in attuazione del Decreto legislativo 31 marzo 1998, n. 112") e, in particolare, gli artt. 137 e 138; - VISTO l'art. 57, comma 2, della L.R. n. 1/2004 ("Interventi di promozione, sostegno e valorizzazione della scuola veneta");

- VISTO il parere favorevole espresso dalla VI Commissione Consiliare]

delibera

1. di dare attuazione a quanto previsto dall'art. 57, secondo comma, della L.R. n. 1/2004 con gli interventi e le azioni descritti in premessa;

2. di approvare il progetto di integrazione scolastica degli alunni con disabilità proposto dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto di cui all'Allegato A) della presente deliberazione, di cui fa parte integrante, e di dare atto che a tale intervento, per l'anno 2008, è destinata la somma complessiva di € 500.000,00, a fare carico sul capitolo 100663 del Bilancio regionale di previsione per il 2008, ripartita come analiticamente descritto in premessa;

3. di approvare il sostegno all'integrazione scolastica degli alunni stranieri proposto dall'Ufficio Scolastico Regionale per il Veneto di cui all'Allegato B) della presente deliberazione, di cui fa parte integrante, dando atto che a tale intervento, per l'anno 2008, è destinata la somma di € 300.000,00 ripartita come descritto in premessa, a fare carico sul capitolo 100663 del Bilancio regionale di previsione per il 2008;

4. di dare mandato, ai sensi dell'art. 23 della L.R. n. 1/1997 e dell'art. 42 della L.R. n. 39/2001, al Dirigente della Direzione regionale Istruzione di procedere con propri atti all'esecuzione del presente provvedimento, e, in particolare, di provvedere all'assunzione dei conseguenti impegni di spesa a valere sul capitolo 100663 del Bilancio regionale 2008.

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