Integrazione sociale e lavorativa dei minori sottoposti a misure penali o civili collocati in Comunità/Case famiglia e di adulti in stato di detenzione

L’azione si articola in tre linee di ricerca:

“Inserimento lavorativo delle persone con disagio psichico, in particolare  minori e giovani adulti (14/21) sottoposti a misure civili o penali alternative al carcere “

“Integrazione socio-lavorativa dei detenuti”

“Indagine qualitativa sull’inserimento lavorativo dei detenuti con interviste in profondità”

 

Il primo ambito ha come obiettivo quello di evidenziare ed analizzare le buone pratiche di recupero rivolte a minori e  giovani sottoposti a misure cautelari collocati in Comunità/case-famiglia di Campania e Puglia, per individuare percorsi-tipo di recupero che possano essere diffusi sul territorio italiano attraverso l’analisi e la raccolta di esperienze che mirano alla prevenzione, al reinserimento ed al recupero di giovani e minori sottoposti a misure cautelari alternative alla pena detentiva.

Il secondo ambito riguarda l’integrazione sociale e lavorativa delle persone adulte in stato di detenzione attraverso la sperimentazione di percorsi di orientamento innovativi destinati in primis ai reclusi in uscita dal circuito penale, nonché lo sviluppo di reti territoriali dei servizi che sostengono il percorso di inserimento socio-lavorativo di tale target. Gli Istituti coinvolti nella ricerca/azione sono la Casa Circondariale di Larino (Molise) e la Casa Circondariale di Ariano Irpino (Campania).

Il terzo ambito riguarda la condizione psicologica dei detenuti, quindi,  il loro inserimento lavorativo come fattore di benessere soggettivo e di reintegrazione sociale. L’indagine di tipo qualitativo è realizzata con il coinvolgimento degli istituti penitenziari di Roma e del Lazio.

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