Il Crowdfunding
La prima esperienza di crowdfunding risale al 1884 quando la città di New York non era in grado di provvedere finanziariamente alla costruzione di una base dove posizionare la Statua della Libertà realizzata in Francia. Solo grazie ad una campagna di sensibilizzazione, portata avanti dai giornali di Joseph Pulitzer, si riuscì a raccogliere fondi per finanziare il piedistallo attraverso micro-donazioni dei cittadini.
Il termine crowdfunding indica un finanziamento collettivo, un processo di collaborazione tra persone che utilizzano il proprio denaro per raccogliere fondi su un prodotto o servizio. Gli utenti da consumatori divengono protagonisti di un processo di crescita o di realizzazione cui si accompagnano vantaggi di tipo economico, uno su tutti l’abbattimento del costo operativo. Le piattaforme di crowdfunding si possono distinguere in generaliste, che raccolgono progetti di ogni area di interesse o verticali (tematiche), specializzate in progetti di particolari settori. L’Italia è il primo Paese europeo ad avere una normativa che disciplina il crowdfunding. Questa normativa è nata anche in risposta alla crisi che dal 2008 ha colpito in particolare le piccole-medie imprese. Proprio ad un tipo di piccole imprese, le start up innovative, sono dedicate alcune norme del Decreto Legge n. 179/2012 conosciuto come Decreto crescita bis e convertito nella Legge 17 dicembre 2012, n. 221. Il Decreto, che delega la Consob a disciplinare il fenomeno per creare un ambiente in grado di creare fiducia negli investitori, vede nell’equity crowdfunding uno strumento capace di favorire lo sviluppo delle start-up innovative attraverso regole e modalità di finanziamento legate ad internet.