Creazione di start up giovanili
Luiss EnLabs
L’obiettivo di Luiss EnLabs è fornire ai giovani delle opportunità nel mercato del lavoro trasformando le loro migliori idee di business in iniziative economiche di successo. Il programma prevede una selezione delle migliori idee imprenditoriali, che vengono inserite in un programma di accelerazione e incubazione della durata di sei mesi. Durante questo periodo le start-up usufruiscono degli spazi di lavoro, di un corso di imprenditoria, dell'assistenza da parte di mentor qualificati e di un investimento finanziario a fronte dell'acquisto di partecipazioni.
Luiss EnLabs è uno spazio di oltre 1500 metri quadri messo a disposizione dal Gruppo Ferrovie dello Stato, dentro la Stazione Termini, dotato di 120 postazioni di lavoro. Mini uffici, scrivanie e connessione a banda larga all'interno di box trasparenti, che possono accogliere fino a 50 startup Il Centro è nato da una joint venture tra l'Università Luiss ed EnLabs, uno dei più importanti incubatori d'impresa in Italia, con la collaborazione di Wind.
H-FARM durante il periodo di accelerazione delle imprese innovative - H-CAMP - offre tutti i servizi di consulenza strategica e logistica, pianificazione economico-finanziaria, incontri ed eventi di formazione su temi tecnici e di imprenditorialità digitale oltre ad un primo investimento cash. Il network sviluppato da H-FARM permette di aumentare i contatti delle piccole imprese incubate mettendole a confronto con imprenditori, potenziali clienti, manager, partner commerciali ma anche Business Angel, investitori privati ed istituzionali. L’intero ecosistema creato offre dunque alle piccole imprese innovative l'ambiente ideale per testare e accelerare il proprio business.
Nel 2014, H-FARM ha guadagnato il secondo posto nella classifica Ubi Index, messa a punto dalla University Associated Business Incubators di Stoccolma.
La classifica si basava sull’analisi di tre macro-categorie: - il valore per l’ecosistema, il valore al cliente e il grado di attrattività - che sono state definite sulla base di 67 indicatori di performance e nel confronto con 800 incubatori selezionati da tutti i continenti.
TerreVive
Gli obiettivi dell’iniziativa Terrevive riguardano la creazione di nuove opportunità di lavoro per i giovani, lo sviluppo sostenibile dei territori grazie all’agricoltura, l’intento di difendere l’ambiente non lasciando terre incolte o in mano alla speculazione. I terreni inseriti nel Decreto Terrevive sono dislocati su gran parte del territorio nazionale; la maggiore concentrazione, in termini di ettari, riguarda il centro–sud in regioni come la Calabria, la Puglia, il Lazio, ma sono contenuti appezzamenti di rilievo anche in Toscana, in Lombardia e in Emilia.
Questa iniziativa deriva, da un lato, dalla recente crescita del settore agricolo anche in Italia a seguito della grave crisi economica degli ultimi anni e dalla conseguente possibilità di offrire risposte in termini occupazionali, dall’altro lato, dal riconoscimento dell’alta qualità del settore agroalimentare italiano. Ai giovani viene data la possibilità di impegnarsi in questo tradizionale settore di attività apportandovi la capacità di innovazione derivata dalle loro conoscenze e legata alla pratica di un’agricoltura sostenibile, all’utilizzo delle nuove tecnologie per la coltivazione e l’e-commerce dei prodotti. La concessione delle terre ai giovani promuove dunque la sostenibilità economica ed ambientale; l’integrazione con il territorio attraverso la valorizzazione delle sue tipicità; la scalabilità e la replicabilità per lo sviluppo; l’impatto sociale, occupazionale ed innovativo relativamente alle tecniche agronomiche, alla produzione di specifici prodotti/servizi, a specifiche opportunità di crescita.
I FAB LAB - I Laboratori di artigianato digitale
Il primo FabLab nasce nel 2001, all’MIT, come un normale corso universitario. A seguito del suo successo, Neil Gershenfeld apre il laboratorio al di fuori degli orari di università ed al pubblico esterno. La specificità di un FabLab sta nel fatto che alla produzione artigianale tradizionale si aggiunge la portata innovativa legata all’utilizzo delle nuove tecnologie ed al patrimonio di saperi e di competenze della knowledge society. I macchinari a disposizione di un FabLab sono stampanti 3D, frese a controllo numerico (CNC), laser cutter, materie prime di ogni tipo, strumenti di falegnameria, di meccanica e per la lavorazione dei metalli, schede elettroniche e microprocessori come Arduino.
I makers costruiscono oggetti attraverso la manualità, la tecnologia, la collaborazione, il design, la sostenibilità, lo scambio di conoscenze e strumenti con il territorio. Sono organizzati in comunità virtuali e fisiche e, nonostante la crisi degli ultimi anni, sono cresciuti ed hanno creato impresa. I FabLab sono luoghi dove è possibile costruire (quasi) qualsiasi cosa: da un disegno CAD è possibile fabbricare un oggetto, mentre per il passaggio inverso occorre uno scanner 3D che converta forme tridimensionali in dati esportabili anche attraverso Internet. Nonostante siano laboratori ad alto contenuto tecnologico, i FabLab si basano prima di tutto sulle persone: condividere idee, progetti, prototipi e know-how è il fulcro dei centri di manifattura digitale. La costituzione di un FabLab è regolata da quattro caratteristiche fondamentali: accesso pubblico; sottoscrizione della FabLab Charter; condivisione di software e hardware open source; partecipazione ad un network globale e collaborazione senza confini.