Reti per l’innovazione

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Stati generali dell'innovazione

L’Associazione opera in ambito regionale, nazionale, internazionale ed è aperta al contributo di persone di tutte le nazionalità e di qualsiasi estrazione sociale, economica e politica che ne condividano i principi. Gli Stati Generali dell'Innovazione si pongono gli obiettivi di: costruire un punto di riferimento per le associazioni, le organizzazioni e i singoli impegnati sul fronte dell'innovazione, sia dal punto di vista sociale, sia industriale, che dell'impatto sulla trasformazione della PA e infine delle condizioni tecniche di base, in modo da favorire la sinergia delle singole iniziative e massimizzare l'efficacia delle proposte; definire un percorso per organizzare "dal basso" e sul territorio gli Stati Generali dell'Innovazione, attraverso l'utilizzo di una piattaforma di condivisione in rete, incontri tematici, riunioni, studi, pubblicazioni, seminari; elaborare in modo condiviso e attraverso un processo inclusivo un programma per "l'innovazione nel governo dell'Italia", come risultato complessivo degli Stati Generali dell'Innovazione.

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Italia Camp

La promozione di ricerche, idee e progetti innovativi, nati soprattutto da giovani e nelle diverse comunità territoriali del Paese, rappresenta l’obiettivo di ItaliaCamp che sostiene il primo centro di “Innovation & Placement” di idee in Italia, quale luogo di intermediazione tra domanda e offerta di innovazione e soluzioni. Per il raggiungimento dei suoi obiettivi, ItaliaCamp si avvale della collaborazione di numerose realtà imprenditoriali, sociali e istituzionali e della partnership di circa sessanta atenei, nazionali e internazionali. Il suo obiettivo è quello di contribuire attivamente allo sviluppo di una coscienza partecipativa, attraverso un nuovo modello di coinvolgimento delle persone; la formazione di nuove leadership individuali e collettive; la promozione di  idee che mettano al centro il cittadino, nel rispetto dei principi di sostenibilità sociale, ambientale ed economica.

ItaliaCamp intende altresì sostenere lo sviluppo di nuove risposte a domande reali, lavorando per colmare la distanza tra la nascita di un’idea e la sua realizzazione. Il suo motto è infatti "Let your idea fly”, lascia volare le tue idee come ad esempio quelle di start-up ad alto potenziale di sviluppo e internazionalizzazione. Proprio quattordici start up, specializzate nei settori telco, internet, life science e green, sono state presentate nel febbraio 2014 a Wall Street.

RUIAP

RUIAP – Rete delle Università Italiane per l’Apprendimento Permanente

L’impegno e le attività della RUIAP si sviluppano intorno ad alcuni obiettivi fondamentali riguardanti, da un lato, il contesto universitario e volti in tal senso a favorire lo sviluppo di un’offerta formativa centrata sulla persona che apprende, adeguata ad una popolazione studentesca diversificata, con programmi di studio disegnati sulle diverse esigenze e in grado di attrarre anche studenti adulti e lavoratori studenti; adottare politiche incisive di valorizzazione del sistema universitario italiano; promuovere modelli di apprendimento e di formazione che interessino tutto l’arco della vita degli individui;  rafforzare la relazione tra ricerca, didattica e innovazione; favorire il riconoscimento degli apprendimenti pregressi così come degli apprendimenti non formali ed informali.

D’altro canto, le attività della RUIAP si rivolgono agli attori istituzionali e politici con gli obiettivi di concorrere alla realizzazione di politiche attive per il lavoro anche attraverso la costruzione di reti con gli stakeholders; dar vita a sistemi di formazione qualificati capaci di creare sinergie tra i sistemi dell’istruzione, della formazione, delle professioni, del lavoro e delle imprese al fine di estendere la partecipazione degli individui alle attività educativo-formative e di favorire i processi di inclusione sociale; fare della rete un forum per lo sviluppo, lo scambio e la disseminazione delle buone pratiche nella prospettiva della formazione e dell’apprendimento permanente a livello europeo; costruire partenariati e prendere parte a programmi di ricerca nazionali ed internazionali.

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Laboratorio per la sussidiarietà

Labsus è un vero e proprio Laboratorio dove si elaborano idee; si descrivono iniziative realizzate da città ed associazioni; si raccolgono materiali, provvedimenti e regolamenti relativi alla cura dei beni comuni; si segnalano nuove e significative esperienze. Questa raccolta di informazioni viene aggiornata continuamente dal Sito di Labsus relativamente alle diverse aree geografiche ed alle diverse dimensioni socio-culturali della realtà italiana.

Labsus è impegnato nella diffusione di modelli e pratiche di cittadinanza attiva, dei rapporti di reciprocità, cooperazione e collaborazione, della responsabilità sociale, del senso civico e degli stili di vita sostenibili. Il principio di sussidiarietà, articolato in diversi punti, asserisce che la sussidiarietà orizzontale può dar vita ad un modello di sovranità popolare capace di integrare le forme tradizionali della partecipazione politica e amministrativa; le istituzioni sono tenute a riconoscere le forme di partecipazione dei cittadini; la cittadinanza attiva produce capitale sociale e promuove fiducia nei rapporti fra le persone e verso le istituzioni dando vita ad alleanze tra cittadini così come tra cittadini, imprese e istituzioni; la cittadinanza attiva fornisce risposte innovative ai problemi di interesse generale; i cittadini e le istituzioni attraverso la cura dei beni comuni attuano il principio costituzionale di uguaglianza delle opportunità per tutti dando vita ad una democrazia fondata non sulla delega bensì sull’assunzione diretta di responsabilità nella sfera pubblica.

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 Porta Mediterraneo

Porta mediterraneo è una rete di innovazione sociale nata dalla sperimentazione del progetto ISFOL “Dal cercare al creare lavoro”,  iniziata a settembre 2014 nel territorio del Municipio X di Roma Capitale, e decollata anche grazie al contributo del Centro di Formazione professionale “P.P. Pasolini”.  Porta Mediterraneo incentiva la collaborazione tra individui e organizzazioni sul territorio, lo scambio di informazioni su opportunità di sviluppo e finanziamento, la conoscenza di buone pratiche; raccoglie dal basso informazioni utili ai decisori per ridefinire le politiche del lavoro e della formazione. L’approccio adottato è il coaching territoriale, che consegna gradualmente al territorio la capacità di autogestirsi e spinge la popolazione a passare dalla prospettiva adattiva e attendista del “cercare” lavoro a quella proattiva del “creare” lavoro. Dal momento della sua creazione, Porta Mediterraneo ha permesso il raggiungimento di specifici risultati: a) la costituzione di una rete di professionisti che collaborano alla fase di start up del progetto fungendo anche da gruppo sperimentale; b) definizione di un manifesto che chiarisce la brand identity con mission, vision e valori; c) costruzione di un sistema integrato di comunicazione e messa in trasparenza delle competenze individuali e organizzative del territorio, completo di piattaforma Moodle per il lavoro condiviso e pagina Facebook. Il progetto, di cui è referente Roberta Pistagni, è coordinato dal Gruppo di ricerca ISFOL Indagini sulla domanda e offerta di formazione.

Per maggiori informazioni www.portamediterraneo.it (in costruzione)

LINK PORTA MEDITERRANEO

Concept note, programma e descrizione del primo evento del 21 marzo 2015

https://admin.isfol.it/news/coaching-territoriale-partita-la-sperimentazione-nel-x-municipio-di-roma

Il Faro http://www.ilfaroonline.it/2015/03/16/ostia/lavoro-progetto-porta-sul-mediterraneo-organizzato-dal-x-municipio-e-dallisfol-52236.html

CFP Pasolini http://www.cfppasolini.com/

OBSERVO  http://news.observo-onlus.org/porta-mediterraneo-per-crescere-insieme/

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Open Data Lazio

Il Progetto Open Data Lazio è uno dei progetti più importanti dell'Agenda Digitale della Regione Lazio e rappresenta un'iniziativa volta a renderne fruibile e riusabile il patrimonio informativo. Il Portale raccoglie e ridistribuisce un patrimonio di dati che, seppure gestito dalle amministrazioni, appartiene alla collettività ed a questa  deve essere restituito. Il portale pubblica i dati relativi a diversi settori di attività: sanità, bilancio, ambiente, lavoro, politiche giovanili, turismo, ecc. e si propone anche come luogo di raccolta dati delle altre amministrazioni territoriali, delle imprese e di altri soggetti pubblici e privati. Open Data Lazio risponde agli obiettivi di dare attuazione ai diritti dei cittadini mettendo in atto le strategie di Open Government come la trasparenza, la collaborazione e la partecipazione; rendere i cittadini parte attiva nei processi di definizione e monitoraggio delle politiche pubbliche territoriali; innescare un cambiamento sostanziale nell'organizzazione dell'Amministrazione Regionale; promuovere la trasparenza, come presupposto irrinunciabile per la costruzione di un nuovo rapporto di fiducia da instaurare tra amministrazione e cittadini.

Il sistema prevede la possibilità di geo-localizzare le informazioni che presentano una rilevanza geografica grazie alle cartografie e, per alcuni ambiti ritenuti particolarmente rilevanti, esso comprende sezioni specifiche quali: OpenSpesa che presenta le informazioni sull’impiego delle risorse pubbliche; OpenProgetti dedicata alle iniziative progettuali finanziate con Fondi Europei; OpenSanità che consente la navigazione attraverso gli elementi caratterizzanti il dominio Sanitario Regionale.

Per maggiori informazioni https://dati.lazio.it

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Un passo per San Luca

Nel 2013, le ragazze  della start up bolognese Ginger hanno organizzato un crowdfunding, chiamato “Un passo per San Luca” e finalizzato alla raccolta di 300 mila euro per il restauro del Portico di San Luca. L’iniziativa è stata promossa dal Comitato per il restauro del Portico di San Luca e dal Comune di Bologna. Si è trattato del primo caso in Italia in cui anche una pubblica amministrazione si è unita ad un’iniziativa di crowdfunding per il restauro di un bene pubblico. Nell’ottobre del 1677, con un lunghissimo passamano, i bolognesi avevano trasportato i materiali necessari per la costruzione del portico sul Colle della Guardia, luogo su cui successivamente fu eretta la Basilica della Beata Vergine di San Luca. Nell’ottobre del 2013, a distanza di alcuni secoli, si è deciso quindi di replicare questa esperienza di solidarietà per far fronte all’impellente esigenza del Comune di Bologna di reperire le risorse necessarie per l’apertura di alcuni cantieri di restauro del portico.

I portici di Bologna sono un simbolo dell’ospitalità della città, il salotto all’aperto, il luogo della socialità per eccellenza che sfida anche le intemperie. Lungo quasi 4 km, Il Portico di San Luca collega il cuore della città alla cima del Colle della Guardia dove sorge la Basilica e fa parte della vita di ogni bolognese, motivo per cui il Comune ha deciso di ricorrere al crowdfunding per il suo restauro facendo di questa iniziativa un grande storytelling collettivo, il testimone del coinvolgimento di un’intera città.

 

 

 Il “road book” Riusiamo l’Italia

Riusiamo l'Italia è il ‘road book’ di Giovanni Campagnoli che muove da una ricerca sulle buone pratiche di riuso degli spazi e trova espressione nell’omonimo sito riusiamolitalia.it. L’autore si interroga su come i tanti spazi vuoti sparsi nei nostri territori - ex scuole, caserme, fabbriche e capanno­ni, cinema, stazioni, negozi, uffici - potrebbero essere riportati a nuova vita per lo sviluppo delle comunità locali ed il rilancio del lavoro soprattutto giovanile. La sfida è riempire gli spazi inutilizzati di talenti e competenze,  dare vita a ‘laboratori di innovazione so­ciale’, luoghi di sperimentazione, ‘nuove botteghe di mestieri e professioni’.

In una situazione economica complessa come quella attuale i nuovi lavori di contenuto innovativo stanno occupando molte nicchie di mercato anche se a numerosità ridotta. I protagonisti di questa nuova economia sono proprio i giovani che promuovono il lavoro della conoscenza, collaborano nei co-working e nei fablab, creano start up innovative di valore sociale e/o culturale, educativo, artistico, o relativo agli ambiti dei servizi al turismo e valorizzazione ambientale, sport, comunicazione e informazione, green economy. Nel sito riusiamolitalia.it Giovanni Campagnoli raccoglie molteplici buone pratiche già presenti nel territorio italiano: dall’iniziativa del Comune di Bologna che ha concesso ai giovani molti spazi abbandonati per far ripartire la socialità e l’economia locale al Programma Bollenti Spiriti che in Puglia ha recuperato 151 ‘vecchi edifici per giovani idee’. All’inizio del 2016, la collaborazione tra l’esperienza riusiamolitalia.it ed alcune aziende ha dato vita alla nascita dell’Università del riuso: un ambiente formativo per la valorizzazione del patrimonio inutilizzato e d il rilancio dell’occupabilità giovanile.

Per maggiori informazioni www.riusiamolitalia.it

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