Le strategie formative delle imprese
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Le skills richieste dalle imprese Le imprese formatrici hanno individuato prevalentemente nelle competenze tecniche e nelle competenze sociali le possibili carenze da colmare nei prossimi anni. Le competenze maggiormente richieste riguardano le tecniche e tecnologie di produzione con il 71,7% dei casi; seguono le competenze nel gestire i rapporti e le relazioni con il cliente, con il 52,7%. Con valori al di sotto del 50% sono state individuate competenze legate alla capacità di lavorare in gruppo (44,1%), all’informatica professionale (43,1%) e alla contabilità, finanza e lavoro d’ufficio (34,7%). La capacità di risolvere problemi attraverso la ricerca di soluzioni si situa al 32%, mentre risultano meno importanti competenze quali quelle di tipo manageriale, quelle relative all’informatica di base e alle lingue straniere, con percentuali intorno al 30%. Decisamente meno richieste risultano essere le competenze relative alla comunicazione scritta o orale (17,3%), mentre del tutto irrisorie sono le competenze di base nel risolvere problemi di calcolo e nel leggere e scrivere a livello elementare (numeracy e/o literacy). |
Competenze ritenute di importanza crescente
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I contenuti della formazione La distribuzione delle ore di corso secondo la materia affrontata mostra l’importanza dei temi relativi alla protezione dell’ambiente, alla sicurezza sul lavoro e alle altre modalità formative realizzate in quanto obbligatorie per legge (25,7%). Tale dato, tuttavia, è conseguenza dell’elevato numero di imprese che dichiarano di aver organizzato almeno un corso di formazione relativo a questa tematica (il 76,8% delle imprese che nel 2009 hanno organizzato corsi di formazione interni e/o esterni). Seguono le tematiche relative allo sviluppo delle abilità personali (15,1%) e alle tecniche e tecnologie di produzione (12,7%). Questi tre temi nell’insieme equivalgono al 53,5% del totale delle ore di formazione erogate nel 2009. Gli altri contenuti formativi presentano valori molto inferiori e a volte marginali, come accade per le discipline relative a contabilità e finanza, ai servizi alle persone, di trasporto, ecc. e al lavoro d’ufficio e di segreteria. |
Ore di corso di formazione secondo i contenuti |
Le modalità realizzative Alla crescita quantitativa degli investimenti in formazione non corrisponde un’adeguata crescita qualitativa. La modalità prevalente attraverso cui avviene l’erogazione della formazione è quella più tradizionale, la formazione in aula: i corsi esterni sono preferiti dal 78,4% delle imprese che hanno svolto attività formativa; i corsi interni dal 45,5%. Tra le attività formative meno strutturate, sono maggiormente diffusi il training on the job e la partecipazione a convegni e workshop (33,7%); segue, con valori pressoché dimezzati, la rotazione delle mansioni. Le restanti tipologie costituiscono ancora strumenti scarsamente utilizzati: soltanto il 9,2% del totale delle imprese dichiara di favorire l’auto-apprendimento e appena il 6,4% di organizzare circoli di qualità. Residuale è la quota di imprese che hanno utilizzato strumenti di formazione a distanza. |
Tipologie di formazione utilizzate |
Le ragioni dell’assenza di offerta formativa Il 54,9% delle imprese italiane con almeno 10 addetti non ha offerto attività formativa ai propri addetti, motivando il mancato investimento in formazione con una gamma di ragioni piuttosto articolate. Nella maggior parte dei casi (66,5%) le imprese ritengono di possedere competenze professionali già corrispondenti alle attuali necessità. Anche nel 2005 era questa la ragione di gran lunga più citata per giustificare la mancata attività di formazione. La seconda motivazione, per entrambe le annualità considerate, consiste nel fatto di aver comunque assunto personale in possesso delle qualifiche e delle competenze necessarie (53,1% dei casi nel 2009 e 40,9% nel 2005). Seguono, gli elevati costi della formazione (31,0%), la formazione effettuata già negli anni precedenti (27,3%) e la mancanza di tempo disponibile da parte del personale (24,7%), motivazioni che nel 2005 erano state date solo nel 11% dei casi per quanto riguarda il costo della formazione e nel 15% dei casi per quanto concerne la mancanza di tempo. Minor peso hanno, invece, altre motivazioni, quali la preferenza accordata alla formazione iniziale piuttosto che a quella continua (22,8%), la mancanza di un’offerta di corsi di formazione adeguati alle esigenze dell’impresa (19,6%) e la difficoltà di valutare i fabbisogni formativi aziendali (15,6%). |
Fattori che impediscono l’attività formativa |