2. I dati principali

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Nel corso degli ultimi anni il valore complessivo degli iscritti alla IeFP continua ad aumentare, con un ritmo assai consistente per quanto riguarda i percorsi scolastici, mentre, a partire dall’annualità 2010-11, l’offerta dei percorsi svolti presso i Centri accreditati (Istituzioni Formative) sembra aver quasi arrestato il trend di crescita che aveva caratterizzato gli anni precedenti, fenomeno da mettere in relazione più alla scarsità di risorse finanziarie dedicate (ed alla complessità dei processi decisionali che determinano tempi lunghi per l’erogazione delle risorse) che alla mancanza di domanda da parte dei giovani e delle famiglie.

Nel corso del 2013-14, gli iscritti al triennio presso i Centri superano le 130 mila unità, con un aumento del 2,2% rispetto all’annualità precedente, mentre gli iscritti ai percorsi IeFP svolti a scuola superano i 185 mila giovani, con una crescita del 13,9%. Il totale degli iscritti IeFP nell’anno esaminato arriva pertanto a 316.018 allievi ai quali si aggiungono i 12.156 iscritti ai percorsi di IV anno.

Il 2013-14 è l’anno in cui è arrivato a compimento il primo triennio dei percorsi svolti in regime di sussidiarietà su tutto il territorio nazionale dopo che, nel 2012-13, avevano visto il completamento i percorsi delle 4 regioni “anticipatarie” (Valle d’Aosta, Lombardia, Toscana e Marche).

Evoluzione della partecipazione alla IeFP (I-III anno) per tipologia (v.a.)

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Fonte: Isfol su dati regionali e provinciali, rilevazione MLPS-MIUR

 Ancora una volta va osservato come, piuttosto che il principio di sussidiarietà, che prevedeva il supporto delle Istituzioni scolastiche nei territori dove l’offerta IeFP delle Istituzioni formative non fosse riuscita a coprire la domanda di formazione, si sia di fatto affermato un principio di progressiva sostituzione dei percorsi svolti presso gli Istituti Professionali di Stato rispetto a quelli realizzati presso i Centri accreditati. Giova ricordare come l’esperienza delle Istituzioni formative sui fronti antidispersione, rimotivazione e recupero dei soggetti deboli, sull’uso delle metodologie didattiche attive nonché sulla progettazione e valutazione per competenze abbia prodotto, in questi anni, risultati particolarmente interessanti, sia in termini di successo formativo degli allievi, sia sul fronte dei costi dei percorsi. Permane, ad oggi, la perplessità che i percorsi IeFP possano essere realizzati, in molti territori, unicamente dagli Istituti Professionali, che non sono sempre apparsi in grado di condurre a successo formativo gli allievi con maggiori difficoltà ed i cui esiti occupazionali continuano a risultare inferiori a quelli usciti dalle Istituzioni Formative.

Il grafico che segue mostra gli esiti formativi dei giovani che si sono iscritti al primo anno nel 2011-12 arrivando adacquisire, nell’a.f. 2013-14, una qualifica del Repertorio nazionale IeFP. Come per le annualità precedenti, anche il risultato del triennio 2011-14 risulta maggiormente favorevole per i Centri accreditati, presso i quali il 65,7% degli iscritti al primo anno raggiunge la qualifica (era il 68,1% per il triennio 2009-12). Per la prima volta è possibile osservare il risultato delle due tipologie di percorso in sussidiarietà, che conseguono risultati di qualche misura inferiori rispetto a quelli delle IF: 61,2% per la sussidiarietà complementare e 56,9% per la sussidiarietà integrativa. Si confermano dunque risultati migliori per gli allievi delle Istituzioni Formative, nonostante, con ogni probabilità, un target in partenza meno favorito per il successo formativo.

Tasso di successo formativo dei qualificati nell’a.f. 2013-14 per tipologia (v.a.)

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Fonte: Isfol su dati regionali e provinciali, rilevazione MLPS-MIUR

L’ analisi condotta ci restituisce il quadro di una filiera che ha assunto un peso rilevante nel panorama dell’offerta ordinamentale e la cui sfida principale rimane legata alla possibilità di dedicare risorse finanziarie adeguate a supportare un’offerta formativa che ha dimostrato di rispondere ai fabbisogni sia del mercato del lavoro locale che della domanda di formazione dei giovani.

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