4. L'offerta e la partecipazione ai percorsi IeFP

Continua il trend positivo dell’Istruzione e formazione professionale, anche per l’anno formativo 2013-14. In relazione ai soli percorsi triennali, la IeFP supera i 316mila allievi. Con gli iscritti al IV anno raggiunge quota 328.174 unità, coprendo ormai l’11,3% del totale degli studenti del II Ciclo, mentre la quota dell’Istruzione professionale quinquennale scende al 18,2%.

Gli iscritti ai triennali segnano un aumento di 26mila unità sull’anno precedente, con un incremento dell’8,7%. In rapporto alla filiera dell’Istruzione professionale, da sempre la più affine per campi di attività, l’IeFP sta guadagnando terreno (Figura 3.1), proseguendo la marcia di avvicinamento nella prospettiva di un non improbabile sorpasso di iscritti.

Iscritti ai percorsi triennali di IeFP e ai corsi quinquennali di Istruzione professionale, a.f. 2003/2014


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Fonte: Isfol, su dati regionali e provinciali e MIUR, Servizio statistico.

La misura del cambiamento si avverte meglio con le nuove iscrizioni: il numero di iscritti al primo anno all’Istruzione professionale di Stato non è così lontano da quello dei sistemi regionali di IeFP. Infatti, si iscrivono ai percorsi di IeFP 116.718 matricole: poco meno di 20mila rispetto alle 136.420 del primo anno degli istituti professionali, statali e paritari. Sempre al primo anno dell’a.f. 2013-14, si rileva che gli allievi di IeFP delle Istituzioni scolastiche in sussidiarietà integrativa e complementare costituiscono, ormai, oltre la metà del totale degli studenti di primo anno dell’Istruzione professionale: si tratta, precisamente, del 53%, rispetto al 52% dell’anno formativo precedente e al 46% di due anni prima.

In questo quadro di crescita complessiva si registra, inoltre, la relativa stabilizzazione delle iscrizioni del primo anno (- 0,2%, con sole 204 unità in meno) che nell’anno formativo 2012-13 presentavano per la prima volta una diminuzione rispetto all’a.f. precedente (- 4,6%, corrispondenti a 5.597 unità). Riguardo alla mancata crescita degli iscritti al primo anno, il fenomeno è da interpretare come una difficoltà dei sistemi regionali a reperire risorse aggiuntive per soddisfare la domanda di formazione più che una carenza di interesse per questo canale. Nello stesso periodo, infatti, all’atto delle preiscrizioni, gli studenti degli istituti secondari inferiori che avevano scelto di proseguire presso le Istituzioni formative accreditate dalle regioni erano dati in forte aumento rispetto all’anno precedente.

Iscritti di IeFP per regione, per anno e per Istituzione educativa


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 Le Regioni con il maggior numero di iscritti nei 3 anni risultano essere Lombardia, Sicilia, Piemonte ed Emilia Romagna, che da sole sfiorano la metà dell’offerta (48%). Il 59% degli iscritti dell’a.f. 2013-14 frequenta le Istituzioni scolastiche, quando l’anno precedente si toccava il 56% e 2 anni prima il 49%. Si potrebbe ipotizzare che la marcia della scuola nella IeFP, favorita dalla crisi e da una governance ancora centralistica nella gestione diretta dell’educazione, si arresti solo per la fragilità dell’Istruzione professionale di fronte alle nuove sfide organizzative, pedagogiche e didattiche.

Nell’a.f. 2013-14, la presenza sul territorio dei percorsi attivati per le annualità del triennio, si accresce del 7,1% (era cresciuta del 26,1% nel precedente anno formativo). I percorsi delle Istituzioni formative aumentano del 2,4% (+8,7% nell’a.f. 2012-13) ma quelli delle Istituzioni scolastiche lo fanno a un ritmo superiore (+11%) che, tuttavia non raggiunge l’incremento dell’anno precedente (+45,5%). Il più consistente aumento nel numero dei percorsi si riscontra nel Nord Ovest (+10,4%), mentre il Nord-Est cresce due punti sotto la media nazionale. In controtendenza rispetto alla crescita complessiva di percorsi nel Paese, si colloca il Sud, con il – 6,4%.

Le Istituzioni formative hanno stabilizzato la presenza degli iscritti per percorso: 20 iscritti per classe contro una media di 20,1 nel precedente a.f. 2012/13. Nello stesso periodo, gli iscritti di IeFP nelle scuole sono lievemente aumentati da 21,4 a 21,9 per classe.

L’azione della IeFP tocca, in primo luogo, gli studenti a rischio di abbandono con percorso irregolare e con una scarsa consapevolezza dei propri mezzi: sono i ragazzi che subiscono un “orientamento per dirottamento”, in genere, dal secondo anno dei percorsi dell’Istruzione professionale. Tuttavia, la quota di chi sceglie la IeFP per scelta primaria e non per ripiego è abbastanza alta (Tab. 3.3), sia tra le Istituzioni formative (41,4% mentre nell’a.f. 2009/10 erano il 39,1%) che tra quelle in sussidiarietà integrativa (37,6% in Italia, con una punta dell’88% nel Lazio) mentre, tra le Istituzioni scolastiche della sussidiarietà complementare, meno di 2 studenti su 3 è quattordicenne (30,2%).

Il fatto che i 14enni delle istituzioni formative accreditate per la IeFP nell’a.f. 2009/10 erano il 39,1% dimostra la tendenza sempre più diffusa nei ragazzi a non considerare l’IeFP come un ripiego. La IeFP non rappresenta solo una buona seconda chance ma sempre più “una prima scelta di passaggio diretto al secondo ciclo”.

Le caratteristiche professionalizzanti e una migliore percezione dei percorsi regionali da parte del mercato del lavoro, sono tra i motivi più rilevanti della domanda crescente di IeFP, ormai stabilmente collocata nel sistema educativo del nostro Paese.  La chiave del gradimento da parte dell’utenza, tuttavia, si può trovare solo in un insieme più complesso di elementi: innanzitutto nel modello di formazione, che recupera la teoria attraverso la pratica con un’ampia presenza dello stage nel curricolo, in un’azione formativa personalizzata, inclusiva, flessibile e modulare, nell’enfasi sulle competenze trasversali e valoriali, nella partecipazione delle famiglie e delle realtà imprenditoriali, nella diffusione di adeguate strutture laboratoriali e nella didattica attiva per trasmettere i contenuti di apprendimento. Per questi motivi, anche il mondo imprenditoriale ha espresso la necessità di accrescere il numero dei giovani che frequentano la IeFP, ma favorendo su tutto il territorio un sistema di elevata qualità e in collegamento con le imprese.

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