Scenari di riferimento e contesto nazionale

benchmark

 Circa 11 giovani europei su 100 abbandonano precocemente il sistema di istruzione e formazione; il tasso di conseguimento di un titolo di istruzione secondaria superiore si attesta nel 2014 all’82,3%, ancora al di sotto dell’obiettivo del 85% fissato dalla Strategia di Lisbona 2010.

 Per quanto riguarda la partecipazione degli adulti, l’Italia continua a collocarsi in posizioni di “retroguardia” rispetto al dato medio continentale. Nel 2014 la popolazione italiana 25-64enne in possesso di almeno di un titolo di scuola secondaria di secondo grado (o equivalente) era pari al 59,3% del totale, a fronte di una media europea (UE28) del 76%.  Nonostante i progressivi miglioramenti, nei prossimi anni andranno compiuti sforzi significativi. In particolare, sarà fondamentale ridurre il tasso di dispersione formativa, anche incentivando formule maggiormente personalizzate di apprendimento, in modo da prevenire il fenomeno dell’inattività giovanile che in Italia presenta livelli molto elevati.

Neet 

Nel 2014 il tasso di NEET nella popolazione italiana 15-24enne era al 22,1% e saliva al 26,2% nella fascia 15-29 anni (oltre 2,4 milioni); la situazione appare particolarmente delicata per le femmine tra 25 e 29 anni, poiché in questo caso il valore arriva fino al 39% (oltre 640mila su 1,6 milioni di coetanee) a fronte di un pur preoccupante 28,7% di maschi della stessa età che si trovavano in tale situazione.

Il 38,5% dei NEET in Italia è in possesso al massimo della licenza media. Peraltro, il raggiungimento del diploma di scuola superiore non sembra costituire un requisito in grado di mettere al riparo dal rischio di marginalità rispetto al mercato del lavoro. Crescono le difficoltà occupazionali anche dei giovani laureati. 


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