Applicazioni del modello MACAD
20.09.2016 – Il seminario “Lotta alla povertà: una svolta per l’Italia?” ha fornito l’occasione per presentare ad una platea di studiosi esperti delle tematiche dell’inclusione sociale oltre ad un’importante rappresentanza di politici impegnati sulle riforme di contrasto alla povertà il modello di analisi multidimensionale della deprivazione elaborato dal gruppo di ricerca MACaD dell’isfol. Matteo D’Emilione, in qualità di rappresentate del team di ricerca, ha proposto un intervento che partendo proprio dalla descrizione degli aspetti teorici e metodologici alla base del modello MACaD (Multidimentional Analysis of Capabilities Deprivation) arrivasse a dimostrarne la validità attraverso alcune applicazioni.
Il punto di partenza dal quale ha preso le mosse il lavoro di analisi e ricerca dell’Isfol, secondo D’Emilione, è quello che considera la diseguaglianza e la povertà come fenomeni complessi e dipendenti da una molteplicità di fattori. Per questo il modello descrittivo prescelto è quello multidimensionale. A ciò si affianca la decisione di sviluppare il modello MACaD all’interno della struttura teorica del capability approach proposta da Amartya Sen, secondo il quale la deprivazione è intesa come carenza di libertà di scegliere la vita che si intende condurre. Nella prospettiva teorica del capability approach, ha proseguito D’Emilione, il modello MACaD si è concentrato sulla misurazione delle capabilities possedute dagli individui, intendendo con questa espressione la reale potenzialità di scelta di un individuo osservata attraverso la sua concretizzazione in funzionamenti attivati in un tempo dato e caratterizzati dall’esplicitarsi di una data azione. Su questa struttura, ha spiegato il ricercatore dell’Isfol, è stato costruito lo strumento di rilevazione, articolato in sezioni corrispondenti a ciascuna dimensione di vita considerata. La combinazione degli indicatori permette in questa maniera di disegnare uno spazio articolato lungo due assi, distinguendo quattro quadranti interpretativi.
D’Emilione ha proseguito presentando due applicazioni del modello MACaD, la prima delle quali ha coinvolto un campione di utenti dei servizi sociali del Municipio Roma X mentre la seconda, più recente, si è concentrata sui minori in età compresa tra gli 8 e i 13 anni e tra i 14 e i 17 anni provenienti dalle famiglie destinatarie della Carta Acquisti sperimentale (CAS). In questo secondo caso l’indagine si inserisce nel piano di valutazione della CAS in considerazione del fatto che il Decreto attuativo della misura prevedeva un esplicito obiettivo di miglioramento del benessere del minore. L’Isfol, per rispondere a questo obiettivo, ha spiegato D’Emilione, ha deciso di introdurre un elemento di novità, ossia somministrare direttamente ai minori il questionario ottenendo il loro punto di vista. Grazie a questo approccio, si è iniziato a lavorare sulla costruzione di un indicatore di Benessere Emotivo del minore e un indicatore di Benessere Standard, quest’ultimo costruito partendo dalla lista di diritti contenuti nella Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo e della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia.
Passando infine ad osservare quali potrebbero essere, in futuro, lo sviluppo e le applicazioni del modello, D’Emilione ha evidenziato che anche rispetto al disegno del Reddito di inclusione sociale (REIS) proposto durante il convegno, MACaD potrebbe rappresentare un valore aggiunto soprattutto nell’ambito della presa in carico dell’utente/destinatario del REIS dove si fa esplicitamente riferimento alla valutazione multidimensionale del bisogno in vista della stipula del Patto d’Inclusione e nella fase di monitoraggio e valutazione della misura dove MACaD potrebbe garantire un’osservazione multidimensionale degli effetti.
Per approfondire:
Decreto 10 gennaio 2013 - Attuazione della sperimentazione della nuova carta acquisti
Dichiarazione Universale dei Diritti del Fanciullo e della Convenzione sui Diritti dell’Infanzia