Contratti temporanei e ricadute su ‘produttività e distribuzione del reddito’
19.02.2015 - Le riforme della legislazione a tutela lavoro temporaneo, la dinamica della produttività e la distribuzione del reddito in Europa è stato il tema principale discusso nell’ultimo incontro degli “Occasional Seminar”, eventi di studio promossi dalla DG Employment Social Affairs and Inclusion della Commissione Europea.
Obiettivo del seminario, tenutesi a Brussels il 30 gennaio è stato quello di far conoscere alla Commissione gli esiti delle ricerche sull’argomento, realizzate da diversi centri di ricerca e università europee. Occasione questa, utile per arricchire e allargare il confronto di tipo politico-economico sul tema.
In particolare la DG Employment Social Affairs and Inclusion ha invitato Andrea Ricci, curatore del volume Isfol “Mercato del lavoro, capitale umano e imprese: una prospettiva di politica del lavoro” a presentare i risultati di alcune ricerche svolte in collaborazione con l’Università di Perugia ed aventi come oggetto l’effetto della diffusione dei contratti a tempo determinato sulla evoluzione della produttività e sulla disuguaglianza nelle principali economie europee.
La liberalizzazione nell’uso dei contratti a tempo determinato è stata un elemento caratterizzante delle riforme del mercato del lavoro che negli ultimi venti anni sono state realizzate nella maggior parte dei paesi della zona dell’Euro. Quali sono stati gli effetti di questi processi di riforma sulle potenzialità di crescita economica e sull’evoluzione della produttività, dell’occupazione e dei salari? E’ la domanda che si sono posti gli autori di questo studio, condotto su dati di fonte Eurostat e Ocse relativi a quattordici paesi europei per il periodo compreso tra la metà degli anni 90’ e la vigilia della crisi del 2008.
In questo contesto le elaborazioni econometriche dimostrano così che la diminuzione delle norme a tutela del lavoro temporaneo e la conseguente diffusione dei contratti a termine ha “causato” un significativa riduzione del tasso di crescita settoriale della produttività totale dei fattori nel complesso dell’area dell’euro. La deregolamentazione dei rapporti di lavoro temporaneo, inoltre, ha generato una riduzione della quota di reddito nazionale destinato a remunerare i servizi del lavoro. Questo risultato può essere spiegato dal fatto che la diffusione dei contratti a termine esercita un sostanziale effetto negativo sul livello medio dei salari mentre non genera un impatto significativamente positivo sulla dinamica occupazionale. Questo risultato, comune alla maggior parte dei paesi europei, in Italia assume i connotati più evidenti.
Una sintesi delle ricerche sono pubblicate nel libro Isfol:
Mercato del lavoro, capitale umano e imprese
La versione in inglese è scaricabile nei seguenti siti:
Temporary job protection and productivity growth in EU economies
Labour share and employment protection in European economies