Politiche attive del lavoro

Convegno a Roma di Cgil, Cisl e Uil

30.03.2016 – Il Commissario Straordinario dell’Isfol Stefano Sacchi ha preso parte al convengo sulla “Rete dei servizi per il lavoro” organizzato dai sindacati confederali Cgil, Cisl e Uil presso l’Auditorium di via Rieti a Roma, a cui hanno partecipato tutti i soggetti coinvolti nella riforma delle politiche attive del lavoro, oltre a rappresentanti delle Regioni, dei Centri per l’Impiego, di Italia Lavoro e dell’Isfol.

Il dibattito, moderato dal segretario nazionale Cisl Gigi Petteni, si è aperto con l’intervento del segretario nazionale Uil Guglielmo Loy, che ha sottolineato l’importanza delle politiche attive nella riforma del mercato del lavoro. Il nuovo modello italiano ha bisogno di rapidità e certezza – ha aggiunto – nei tempi di attuazione, a cominciare dalla nuova Agenzia per il lavoro, in modo che da un lato si sostanzi una politica nazionale che dia principi generali di carattere univoco, specialmente in riferimento alle prestazioni essenziali, riuscendo dall’altro a mantenere le specificità e le caratteristiche dei singoli territori.

In merito alla difficoltosa ma necessaria dialettica tra Stato e Regioni, il coordinatore sui temi del lavoro della Conferenza delle Regioni Gianfranco Simoncini ha ricordato come i Centri dell’impiego stiano vivendo una situazione di incertezza a seguito del trasferimento di competenze dalle province alle regioni. “I Centri per l’impiego – ha ribadito – hanno sofferto un forte taglio di risorse, sia finanziarie che umane, ma una riforma del lavoro non può essere fatta a costo zero. Andrebbe subito iniziata una definizione di bilancio che, da qui a un quinquennio, possa portare a un rinvestimento significativo delle risorse tolte alle province nel 2014”.

Sui tempi di attivazione concreta dell’Anpal è invece intervenuto il presidente dell’Agenzia Maurizio Del Conte, affermando che “ormai siamo in dirittura finale”. Con i due decreti relativi allo statuto dell’Agenzia e al trasferimento delle risorse all’attenzione della Corte dei Conti, si può ipotizzare che a maggio si abbiano gli strumenti tecnici per partire. Dopo qualche settimana anche il riassetto di Italia Lavoro giungerà a conclusione. Del Conte ha poi sottolineato l’esigenza che sulle politiche attive del lavoro si delinei un sistema non fatto di particolarismi ma che tenda all’omogeneizzazione. E proprio questo è il compito dell’Anpal: fare regia tra i diversi soggetti della rete”. L’Agenzia “parte con le risorse disponibili – ha aggiunto – nel quadro di un programma di rafforzamento”.

Il consulente di Palazzo Chigi Marco Leonardi ha annunciato che nel Def si parlerà espressamente di politiche attive del lavoro, tenuto conto che “il successo del Jobs Act si gioca ora sul completamento della riforma intervenendo appunto sulle politiche attive”. Relativamente al rapporto pubblico/privato Leonardi ha evidenziato quanto sia importante che la complementarietà funzioni, nonostante sia altrettanto necessario un rafforzamento del pubblico. Sullo stesso tema si è soffermato Agostino Di Maio, direttore di Assolavoro, il quale ha tra l’altro sottolineato il “ruolo fondamentale dell’Anpal nel definire un sistema unico nazionale di accreditamento”.

convegno politiche attive - Stefano Sacchi“Il mio obiettivo è portare l’Isfol a una maggiore efficacia rispetto alla sua mission”, ha detto il Commissario straordinario Stefano Sacchi, ribadendo la volontà di rafforzare il carattere scientifico dell’attività svolta in Istituto, sulla base degli standard a cui fa riferimento il mondo della ricerca a livello internazionale. Ciò vuol dire rafforzare la valutazione, sottoporsi a peer review, ridurre le esternalizzazioni, spingersi oltre i confini nazionali, puntare sulla formazione interna. “L’Isfol fa ricerca applicata – ha aggiunto Sacchi – utile a disegnare le politiche e a dare supporto alla pubblica amministrazione. Non siamo un’università ma non siamo neanche un istituto servente”. Il Commissario ha rivelato di essersi opposto all’idea di un trasferimento del “ramo d’azienda” rappresentato dal segmento dedicato alle politiche del lavoro, che invece devono continuare a essere uno degli ambiti di cui l’Isfol si occuperà. Certo rimangono le difficoltà legate al taglio di risorse economiche, un problema serio “per un ente che vuole mantenere la propria indipendenza”.

Il convegno si è chiuso con l’intervento del segretario nazionale Cgil Serena Sorrentino, che ha rimarcato lo “spirito di collaborazione con cui tutti i soggetti della rete delle politiche attive del lavoro si sono oggi ritrovati in questo incontro”. Oltre a ribadire con decisione la necessità che il governo metta a disposizione della riforma investimenti finanziari adeguati, la Sorrentino ha messo in luce lo scarto che ancora separa l’Italia dai principali partener europei, che si sono ormai dotati di un proprio modello di politiche attive che invece a noi manca. “Un primo tentativo di impostare un modello italiano – ha affermato – si è avuto con garanzia Giovani e dobbiamo quindi guardare a quell’esperienza per trarne i giusti insegnamenti”.

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