Crisi economica e squilibri territoriali
15.11.2016 – Disponibile da oggi, sul sito dell’Isfol, la nuova pubblicazione “Crisi economica e squilibri territoriali”. Il volume, a cura di Francesca Bergamante, offre una lettura multidimensionale dei contesti territoriali nella congiuntura. La cornice analitica è quella del concetto centro-periferia quale riferimento entro cui analizzare il risultato di politiche volte alla riduzione delle disparità socioeconomiche fra territori verso l’obiettivo della convergenza. Il riferimento ai processi di convergenza viene considerato come un utile costrutto teorico per rappresentare la direzione dei cambiamenti che hanno interessato le regioni italiane in questo lungo periodo di crisi economica.
Lo studio si inquadra, dunque, all’interno di queste riflessioni, con l’obiettivo di analizzare se e in che modo le regioni abbiano retto e reagito alla crisi e, soprattutto, comprendere come si è modificata la distribuzione delle disparità tra i territori. Le analisi proposte nel volume evidenziano una sostanziale interruzione del processo di convergenza, iniziato negli anni precedenti la crisi, determinata da due fattori: un peggioramento dei principali indicatori nelle regioni più sviluppate e un aggravamento della situazione delle regioni già in difficoltà. Sul versante dell’occupazione ci si trova di fronte ad un aumento delle distanze tra le diverse realtà territoriali e ad un inasprimento di alcuni fenomeni che nel tempo sono diventati quasi cronici tendenzialmente dovuto alle caratteristiche strutturali del tessuto produttivo e del mercato del lavoro. Sono emersi due modelli: quello delle regioni del Nord dove, per quanto riguarda le politiche passive, si osserva una concentrazione di interventi di cassa integrazione guadagni nelle sue varie forme e del ricorso all’apprendistato sul fronte delle politiche attive; e quello delle regioni del Sud dove è maggiore il sostegno in termini di indennità di disoccupazione e l’utilizzo delle agevolazioni destinate alle assunzioni. Le regioni del Centro si collocano in una situazione intermedia. In termini di convergenza tra regioni l’unico tema su cui al contrario si denota un certo miglioramento è quello del capitale umano, un tema anch’esso al centro del percorso di costruzione di politiche del lavoro efficaci. Le politiche del lavoro solo in parte hanno potuto contenere gli effetti della crisi economica e questo anche a causa del fatto che le politiche passive hanno assorbito gran parte delle risorse disponibili. Si conferma, dunque, l’importanza del rilancio del ruolo delle politiche attive, quale strumento per costruire sinergie tra i diversi interventi e soprattutto interrompere il processo di ampliamento delle divergenze tra i territori.
Per approfondire:
Testo completo - Crisi economica e squilibri territoriali. Una lettura multidimensionale dei contesti regionali