Territori ed istituzioni

Differenze regionali sotto la lente dei geografi

25.02.2016 – Osservare il nostro Paese attraverso i suoi ambiti regionali, descrivere le loro specificità e la ricchezza culturale di ciascun  territorio  dal dopoguerra ad oggi rappresenta l’ambizioso progetto de L’Italia e le sue Regioni, opera della Treccani presentata ieri presso la Società Geografica Italiana in un dibattito moderato da Filippo Bencardino (Università del Sannio).

Nella storica sede di Palazzetto Mattei in Villa Celimontana erano presenti, oltre alle curatrici Mariuccia Salvati e Loredana Sciolla, alcuni tra i prestigiosi autori dell’opera che annovera, tra gli altri, anche un contributo firmato dall’Isfol.  Quattro volumi, ognuno dei quali dedicato ad un aspetto specifico della dimensione regionale - Istituzioni, Territori, Culture e Società -, centoquaranta tra i maggiori studiosi italiani che approfondiscono ambiti peculiari delle differenze territoriali attraverso inediti approcci multidisciplinari, un’appendice cartografica capace di restituire informazioni aggiornate su tutte le Regioni e  specifiche tavole tematiche: questi i numeri e la struttura dell’opera, che può considerarsi unica per la grande varietà di dati ed analisi sulle singole regioni. Ad illustrarla e discuterne insieme c’erano il Presidente dell’Istituto Gramsci Beppe Vacca e tre eminenti studiosi di Geografia economica quali Francesco Dini (Università di Firenze), Piergiorgio Landini (Università G. D’Annunzio di Chieti-Pescara) e  Sergio Zilli (Università di Trieste). Ne è scaturito un dibattito articolato su differenze storiche e convergenze territoriali, che ha coinvolto anche alcuni degli autori presenti in sala. Tra questi Antonello Scialdone (primo ricercatore della Struttura Isfol di Coordinamento scientifico ‘Lavoro e politiche sociali’), che nel volume Società ha firmato con Stefano Zamagni il saggio “Geografia dell’economia civile nell’Italia repubblicana” e che ha lì sottolineato l’emergere progressivo di significativi elementi di differenziazione nell’evoluzione territoriale del terzo settore ed in particolare delle cooperative sociali, segnalando la presenza di cluster regionali distinti per tassi di crescita delle organizzazioni, per correlazione con  variabili demografiche e domande di assistenza, ed infine per modelli di intervento istituzionale.

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