Il contributo dell'Isfol alla Conferenza dell'AISRe
29.09.2015 – L’Associazione Italiana di scienze regionali (A.I.S.Re.) per la sua conferenza annuale, arrivata quest’anno alla XXXVI edizione, ha proposto una tre giorni di dibattito intorno al tema “L’Europa e le sue regioni. Disuguaglianze, capitale umano, politiche per la competitività”.
Dal 14 al 16 settembre, presso l’Università della Calabria ad Arcavacata di Rende (Cosenza), si sono ritrovati esperti e studiosi con l’obiettivo di orientare la ricerca scientifica impegnata nelle Scienze regionali verso tematiche di particolare rilevanza per il progresso dell’Europa e delle sue regioni. In particolare si è discusso della riduzione delle diseguaglianze economiche e sociali, della valorizzazione e potenziamento del capitale umano e del miglioramento della competitività dei sistemi territoriali. Molte le sessioni di approfondimento organizzate in funzione di 8 macrotemi, in quella dedicata all’ ‘Inclusione finanziaria e sociale per lo sviluppo del territorio’ era presente Antonello Scialdone ricercatore Isfol impegnato da anni sui temi dell’innovazione sociale nelle amministrazioni pubbliche territoriali. Il suo intervento sulle “Nuove strategie: dal welfare compensativo agli investimenti sociali” è partito dalla constatazione che attualmente un quarto dei cittadini europei è a rischio di povertà e quindi di esclusione sociale. Muovendo da questa osservazione Scialdone ha proseguito con una disamina degli interventi messi in campo negli ultimi decenni dalle istituzioni comunitarie per contrastare i rischi di marginalizzazione dei gruppi più vulnerabili. Ciò che emerge è uno spostamento dal welfare tradizionale che mirava a creare reti di sicurezza per proteggersi dai rischi del mercato, al social investiment che lavora sulla prevenzione rinforzando le abilità delle persone allo scopo di farle integrare meglio. In particolare, a partire dal 2013, la strategia della Commissione Europea ha posto al centro la dimensione degli investimenti sociali evidenziando la possibilità di partenariato virtuoso tra pubblico, privato e non profit. In sostanza si sta passando dallo schema tipico del welfare compensatorio in cui l’effetto della misura assistenziale è immediato e direttamente percepibile dal beneficiario, agli investimenti sociali che invece scommettono su impatti differiti nel tempo. In conclusione Scialdone ha ricordato come vi sia tuttora bisogno tanto di misure risarcitorie quanto di approcci orientati in senso innovativo, e soprattutto che l’Europa più inclusiva è quella che saprà combinare prevenzione con riparazione.