La IeFP baluardo contro la dispersione
Le istituzioni scolastiche e formative
11.06.2014 - Si è tenuta il 10 giugno un’audizione dell’Isfol, svolta da Domenico Nobili, responsabile della Struttura Sistemi e servizi formativi, presso la VII Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera dei Deputati, in occasione dell’indagine conoscitiva sulle strategie per contrastare la dispersione scolastica, un fenomeno che costituisce in Italia un problema ancora molto rilevante.
Il nostro paese si trova infatti ben lontano dal benchmark dell’Unione Europea, che fissa al 10% entro il 2020 il tasso di abbandono dei percorsi formativi per i 18-24enni, ovvero la percentuale di giovani che non sono in possesso di un titolo di studio superiore all’istruzione secondaria di primo grado e che non si trovano inseriti in percorsi formativi. Il dato nazionale corrisponde al 15%-16%, nonostante si segnali un costante miglioramento nel tempo (nel 2004 era il 23%).
Relativamente alla dispersione dei soli giovani in diritto-dovere (anno formativo di riferimento 2010-11), il numero di coloro che hanno abbandonato ammonta al 5% della popolazione dei 14-17enni residenti sul territorio nazionale, con un determinante peso del Sud.
Durante l’audizione Nobili ha sottolineato come molti dei giovani che abbandonano i percorsi vengano successivamente “recuperati” all’interno del sistema della Istruzione e Formazione Professionale (IeFP). Un aspetto di particolare interesse di tali percorsi consiste nella presenza di esperienze di lavoro (stage, laboratori, lavoro per progetti) assai più utilizzate di quanto avvenga nei percorsi scolastici del secondo ciclo. Le metodologie didattiche attive e le misure di accompagnamento all’utenza contribuiscono ad accrescere l’attrattività della filiera ed il successo formativo degli allievi, a cui si accompagnano, di norma, buoni esiti occupazionali: a 3 anni dalla qualifica risulta aver trovato il primo impiego il 50% dei qualificati.
Le indagini svolte dall’Isfol evidenziano come la IeFP giochi un ruolo sempre più importante nel panorama del sistema educativo italiano e un baluardo contro la dispersione. Appare quindi necessario rafforzare la filiera con maggiori investimenti e un più intenso impegno a sviluppare il quarto anno formativo.
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