La questione meridionale al centro del dibattito
23.10.2015 – Giunto quest’anno alla settima edizione, il Salone dell’editoria sociale organizza a Roma, presso gli spazi di Porta Futuro, quattro giorni di incontri tra le organizzazioni del volontariato e del terzo settore, le case editrici che si occupano di temi sociali, le scuole e i lettori.
Il calendario degli eventi tra il 22 e il 25 ottobre prevede una fitta serie di dibattiti, presentazioni e tavole rotonde su temi che spaziano dal femminismo alla precarietà giovanile, e dall’immigrazione al rapporto tra politica ed economia. In particolare, nel pomeriggio di domenica 25 è previsto l’incontro “Al Sud qualcosa è cambiato” con Carlo Donolo (Sapienza) e Mariuccia Salvati (Fondazione Basso) : nell’occasione verrà presentato il numero monografico della rivista Parolechiave dedicato a “Questione meridionale” che contiene, accanto a contributi di studiosi quali Emanuele Felice e Carlo Trigilia, un saggio di Antonello Scialdone, ricercatore Isfol esperto di tematiche sociali. Nel testo intitolato “Sui limiti dell'offerta di servizi assistenziali al Sud” Scialdone pone l’accento sulla situazione che vede nel nostro Paese una polarizzazione territoriale consolidata dei fenomeni di esclusione e disagio accanto ad una altrettanto frammentata e disomogenea capacità di risposta da parte delle istituzioni nazionali e territoriali. Secondo i dati riportati la spesa pro-capite degli enti locali per la funzione sociale presenta un’escursione che passa dai 277 euro per abitante in Valle d’Aosta fino ai 24,6 del dato calabrese, e la dotazione finanziaria di riferimento per gli interventi assistenziali è meno consistente nei territori in cui più critiche sono le problematiche di marginalità “una sorta di mismatch tra distribuzione del fabbisogno di assistenza e diffusione dei sistemi di offerta”: e questo mentre si fa più acuto il rischio di isolamento sociale di soggetti più fragili, come nel caso di persone anziane. Proseguendo nell’analisi Scialdone fornisce una mappa dei nodi critici da risolvere individuando nel sistema di governance e nella regolazione formale alcuni strumenti essenziali dell’intervento. La determinazione dei livelli essenziali delle prestazioni sociali, e la costruzione dei sistemi di monitoraggio e valutazione come supporto all’elaborazione delle politiche sono pure aspetti che andranno affrontati per facilitare l’accesso degli utenti ai servizi e sottrarre la programmazione sociale ad interferenze politiche e rischi di iniquità o inefficacia.