Microcredito: strumento per l’inclusione socio-lavorativa
27.01.2014 - Rilanciare l’economia e l’occupazione partendo dalle realtà dei territori. Questo è il ruolo affidato allo strumento del microcredito. Se ne è parlato, venerdì 24 gennaio, in occasione dell’accordo tra il Fondo europeo per gli investimenti (FEI) e la Banca di Credito Cooperativo di Bellegra (RM), siglato nell’ambito dell’iniziativa Progress Microfinanza, finanziata dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) e gestita dal FEI.
Il prodotto nato dall’accordo, denominato “CREAMI.EU – CREdito Alle MicroImprese.EU”, prevede la messa a disposizione del tessuto produttivo locale di una somma pari a 2,5 milioni di euro di micro-crediti, corrispondenti a prestiti inferiori a 25mila euro. Tale intesa si rivolge da un lato alle micro-imprese con meno di 10 dipendenti e un fatturato inferiore a 2 milioni di euro e dall’altro a lavoratori autonomi e persone che incontrano difficoltà di accesso al credito bancario, come ad esempio: cittadini immigrati e appartenenti a minoranze etniche, disoccupati, imprenditrici e giovani. Con questa iniziativa s’intende sostenere e stimolare l’attività imprenditoriale ed il tessuto economico-sociale, promuovere forme di auto-impiego e l’inclusione sociale.
La fascia dello svantaggio, presenta forti sacche di deprivazione materiale e di conseguenza difficoltà di accesso al credito per esigenze minime: tale fenomeno, interessa la componente italiana della popolazione, ma soprattutto quella migrante. Come sottolinea una recente analisi Isfol, condotta da Antonello Scialdone, per il XXIII Rapporto Immigrazione 2013 di Caritas e Migrantes “il rischio povertà interessa quasi la metà dell’universo dei migranti, un’incidenza più che doppia rispetto alla situazione delle famiglie italiane. Il reddito mediano delle famiglie immigrate è solo il 56% di quello degli italiani. Tutti gli indicatori di deprivazione materiale, riportano una forte penalizzazione della componente straniera”.
Per venire incontro alle esigenze di queste categorie di microimprese spesso escluse dai tradizionali circuiti del credito, il progetto, prevede che a tutte le imprese finanziate attraverso questi fondi, non saranno richieste garanzie reali. L’operazione rappresenta la 4° conclusa dal FEI in Italia nell’ambito di Progress Microfinanza e la 47° in Europa. “Tra i programmi avviati in Europa, vi sono, per esempio iniziative a favore della popolazione Rom in Bulgaria ed in Inghilterra progetti per il recupero di quartieri degrati” ha detto, durante il seminario, Riccardo Aguglia, Senior Microfinance Investment Manager del FEI.
Lo Strumento Europeo Progress Microfinanza (www.ec.europa.eu/epmf) è un’iniziativa UE avviata nel 2010 con un plafond di 205 milioni di euro messo a disposizione dalla Commissione europea e dalla Banca europea per gli investimenti (BEI) per facilitare l’accesso al microcredito, con finanziamenti inferiori ai 25mila euro, rivolti a soggetti spesso esclusi dal sistema bancario tradizionale. In particolare, ma non esclusivamente, l’iniziativa si rivolge a donne, giovani, immigrati e lavoratori autonomi per sostenere forme di auto-impiego e la nascita o lo sviluppo di micro-imprese, con meno di 10 dipendenti.