Le azioni sperimentali dei Cpi verso un'utenza sempre più diversificata

Centri per l'impiego

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20.01.2011 - Personalizzare i servizi, è questo l’obiettivo delle nuove politiche messe in campo dai Cpi (centri per l’impiego). Ad affermarlo l’indagine Isfol Le azioni sperimentali nei Centri per l’Impiego realizzata dall’area Ricerche sui sistemi del lavoro. Nel volume vengono analizzate le azioni sperimentali realizzate dai Cpi per particolari categorie di utenze, quelle che negli ultimi anni sono state al centro delle politiche per l’occupazione.

Stiamo parlando di sei target specifici: donne, giovani, giovani in diritto-dovere di istruzione e formazione, lavoratori stranieri, lavoratori con disabilità e lavoratori maturi. 

Dall’analisi emerge che negli ultimi tre anni, sull’intero territorio nazionale, i Cpi che hanno realizzato azioni sperimentali di varia natura sono il 60%, con un’incidenza maggiore nel Nord-Ovest (78%) e minore nel Sud e Isole (46%) dove le sperimentazioni interessano comunque quasi la metà della popolazione. Il monitoraggio restituisce un quadro di tutte le iniziative promosse in ambito nazionale, regionale e provinciale che possono essere sinteticamente ricondotte a tre macrotipologie: azioni sperimentali volte a delineare strategie di sistema, azioni sperimentali orientate allo sviluppo specialistico dei servizi per l’impiego in rapporto a target specifici e azioni mirate alla sperimentazione di dispositivi di intervento.

Riguardo l’analisi degli utenti verso i quali si rivolgono le iniziative dei Cpi, la ricerca parla di una distribuzione delle azioni sperimentali che nel Centro Nord coinvolge principalmente le donne (rispettivamente Nord-ovest 62, Nord-est 49, Centro 40 su un totale di 179 azioni sperimentali segnalate), mentre nell’area Sud e Isole si rileva una notevole prevalenza di progetti che si rivolgono ai giovani (56 su un totale complessivo di 118 azioni). In generale, la promozione dei progetti sperimentali ha previsto un approccio sempre più indirizzato verso la presa in carico della domanda della persona in cerca di occupazione e l’individuazione di strumenti volti a consolidare la costruzione dei percorsi di riqualificazione.


E’ così che il Centro per l’impiego svolge una funzione quanto mai strategica che non si esaurisce nell’ambito, sia pure essenziale, della ricerca del lavoro ma si estende anche a quello dell’integrazione sociale degli immigrati fino ad intervenire sul tema della conciliazione vita-lavoro delle donne o su quello della domanda di inserimento dei disabili. Visti i risultati, il primo passo va nella direzione di diffondere e portare a sistema le esperienze fatte fin’ora mentre per il futuro è necessario essere aperti al confronto con eventi “nuovi” rispetto ai quali le strutture cercheranno di trovare nuove soluzioni.

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