Speciale Seminario "Internet cambia il lavoro"

Dal web 1.0 al web 2.0

Internet cambia il lavoro trevisanato

Internet cambia il lavoro trevisanato

20.05.2011 - “Internet e le nuove tecnologie stanno cambiando il modo di lavorare” ha detto Sergio Trevisanato, presidente dell'Isfol, aprendo ieri mattina a Roma, presso la Camera dei Deputati il seminario di studio: “Internet cambia il lavoro”, organizzato da Isfol e Assotelecomunicazioni-Asstel. “Secondo le indicazioni della Commissione Europea” ha proseguito Trevisanato “entro il 2015 il 75% dei cittadini dovrà usare internet”, attualmente “la media europea si ferma intorno al 60%, mentre in Italia circa il 47% della popolazione utilizza un personal computer e il 44% naviga in internet”. Le nuove tecnologie rappresentano anche un’importante opportunità di ricerca di lavoro come dimostra Cliclavoro, il portale pubblico per il lavoro.

Secondo Stefano Parisi, presidente di Assotelecomunicazioni-Asstel “il vero cambiamento epocale del XXI secolo è che siamo tutti connessi”, questo genera “dei cambiamenti di comportamento nelle persone e innesca delle modificazioni nei processi produttivi delle imprese e nelle modalità di lavoro nella pubblica amministrazione”. Parisi ha poi aggiunto che per cogliere questa importante occasione di sviluppo del nostro Paese “bisogna fare formazione per ridurre il divario tra i nativi digitali e chi ancora non ha dimestichezza con internet, puntando su programmi formativi mirati e ben strutturati” e, accanto a un azione di educazione, “riorganizzare il lavoro in relazione alle nuove tecnologie”.


Il direttore dell'Isfol, Aviana Bulgarelli, ha fatto notare che in questo nuovo contesto le competenze richieste dal mercato sono soprattutto quelle riconducibili a quattro categorie: “informazione, comunicazione, capacità di risolvere problemi e di cooperare”, ma essendo queste delle “skills che non si acquisiscono secondo le tradizionali modalità disciplinari, ma si imparano facendo e partecipando, occorre quindi ripensare le metodologie di apprendimento”. David Thorne, Ambasciatore degli Stati Uniti in Italia ha detto che “l'economia digitale ha rappresentato per gli Usa un incredibile motore per l'occupazione e ciò può accadere anche in Italia”, ma in questo processo di sviluppo “devono essere coinvolti i giovani”, vero valore aggiunto di questo settore. Per fare ciò, ha aggiunto il diplomatico statunitense “bisogna incoraggiare e promuovere la nascita di nuove imprese”. Infatti, una penetrazione del 10% di internet porta all'1,2% di crescita del Pil.

 

Per saperne di più
Internet cambia il lavoro - European Digital Agenda: people first

Internet cambia il lavoro - European Digital Agenda: people first - sintesi

L’e-learning nell'education, Indagine Isfol - Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, maggio 2011

Notizie correlate
Valorizzare le opportunità dell'ICT
Gli interventi dei Ministri

Formare in ICT per creare conoscenza e sviluppo

Gli interventi dei relatori
Renato Brunetta, Le tecnologie della comunicazione cambiano anche i lavori tradizionali Come cogliere le opportunità (formato .pdf - 139 kb)
Aviana Bulgarelli, European Digital Agenda: People First (formato .pdf - 128 kb)
Umberto Rapetto, Basta! Mandiamo a casa i cyberdetective (formato .pdf - 1172 kb)
Claudio Falcucci, Studio e conservazione delle opere d’arte: la rivoluzione tecnologica (formato .pdf - 4298 kb)
Riccardo Donadon, L’organizzazione del lavoro sul Web (formato .pdf - 8203 kb)
Alfonso Fuggetta, Come le tecnologie cambiano il lavoro (formato .pdf - 3098 kb)
Angelo Del Favero, Le tecnologie cambiano il S.S.N. (formato .pdf - 1002 kb)
Giovannimaria Soro, Le soluzioni web 2.0 per la comunicazione tra Aziende Sanitarie ed utenti (formato .pdf - 2175 kb)

Azioni sul documento