Presentato presso la sede Isfol l'ultimo libro di Francesco Pastore

Fuori dal tunnel

Copertina libro

Copertina libro

21.07.2011 - Che cosa manca ai giovani per fare il salto dalla scuola al lavoro? A questa domanda prova a rispondere l’ultimo libro di Francesco Pastore, professore aggregato di Economia Politica ed Econometria presso la Seconda Università degli Studi di Napoli, dal titolo: “Fuori dal tunnel. Le difficili transizioni dalla scuola al lavoro in Italia e nel mondo” (edizioni Giappichelli, 2011), presentato a Roma venerdì 15 luglio, in occasione di un seminario organizzato dai ricercatori Isfol, nell’ambito degli incontri promossi dal “laboratorio isfol”: iniziativa che vuole rappresentare un momento di confronto e dibattito della comunità scientifica intorno ai temi cari all’Istituto. Il prof. Pastore punta il dito sul fatto che la transizione scuola-lavoro nel nostro Paese rappresenta per molti ragazzi un percorso lungo e faticoso. E’ come se entrassero in un tunnel buio del quale non si vede la fine. In quel tunnel passano gran parte della loro gioventù, se non anche la prima fase dell’età adulta. Questo tempo vuoto brucia la loro vita e il prolungarsi dello stato di disoccupazione o il rimanere a fasi alterne senza lavoro, incide sul benessere della collettività e influisce negativamente sul tasso di natalità. Stante queste criticità, il libro individua nella scarsa esperienza lavorativa dei giovani rispetto agli adulti la causa principale delle loro insoddisfacenti prospettive occupazionali e salariali. Il saggio, oltre a compiere un excursus degli studi esistenti in materia in Italia e nel mondo e ad approfondire le posizioni delle diverse scuole di pensiero degli economisti sul tema, propone anche una soluzione al problema, rilanciando la testi secondo la quale “senza un’efficiente sistema di istruzione e formazione professionale, un aumento del grado di flessibilità del mercato del lavoro non è in grado da solo di ridurre la disoccupazione giovanile”.

L’economista partenopeo individua in cinque punti le caratteristiche che il sistema d’istruzione dovrebbe avere per rendere più facile il passaggio dalla scuola al lavoro. Prima di tutto il sistema deve essere “flessibile, cioè consentire transizioni veloci da un corso, facoltà, università all’altro senza frapporre ostacoli insormontabili”; in secondo luogo, “omogeneo a quello degli altri paesi europei, così da favorire la mobilità del lavoro”; in terza battuta, “efficiente, cioè permettere a ciascun iscritto di diplomarsi o di laurearsi nel minor tempo possibile con la massima qualità possibile dell’istruzione”; in quarta “orientato al mercato del lavoro, vale a dire presentare forti legami con le imprese, le istituzioni sindacali e i centri dell’impiego locali”; infine, “contenere in sé elementi di dualità, vale a dire offrire percorsi contemporanei di istruzione di carattere generale, ma anche di formazione professionale”.

 

Per informazioni:

Azioni sul documento