L'Isfol dice la sua al Convegno ASVI

Il futuro del volontariato

Colori_che_si_tengono_per_mano

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05.08.2011 - La sfida per le organizzazioni di volontariato e i volontari è quella di mantenere una piena identità unitamente ad una piena identificazione, ha evidenziato, Cristiana Ranieri, ricercatrice Isfol dell'Area politiche sociali e pari opportunità, nel paper dal titolo: “Il valore del tempo, il valore del bisogno”, presentato in occasione del convegno Asvi (School for Management and Social Change), svoltosi a Roma lo scorso luglio. Gli interventi susseguitesi nel corso del seminario, dedicato a “Terzo Settore 2011-2020. Scenari, sfide, attori, competenze: protagonisti a confronto”, hanno analizzato gli scenari e le sfide che attendono il Terzo Settore nel prossimo decennio. In particolare, in apertura del convegno, è stato fatto notare dal presidente Asvi, come “svecchiamento e maggiore professionalizzazione del management, la ricerca ed assunzione di persone di talento anche proveniente dal mondo profit e l'innovazione, possono rappresentare alcuni tra i fattori vincenti del Terzo Settore per il futuro”.

Osservando lo sviluppo del volontariato negli ultimi anni è risultata evidente la crescita in termini di complessità dei ruoli e quindi delle funzioni di tipo organizzativo e gestionale richieste per operare con qualità e continuità. Dai dati disponibili sulla percezione dei volontari, il volontariato ha cambiato la visione della propria identità e dei valori che fondano la cittadinanza. Cristiana Ranieri dell'Isfol, analizzando le fonti a disposizione, ha sottolineato che “per mantenere l'identità delle organizzazioni di volontariato e dei volontari occorre ricalibrare la formazione spostandola sugli aspetti culturali e identitari avendo chiari valori, compiti e ruoli”. Secondo Ranieri “è necessario fare programmazione e progettazione mirata, monitorare i bisogni della propria utenza o del territorio, acquisire, curare e valorizzare la risorsa umana, fare buona comunicazione”.

Il Piano Nazionale Italia 2011 espone il principio che il volontariato sia un’attività che produce vantaggi per l’intera società e i singoli volontari. Il volontariato permette infatti di acquisire conoscenze, mettere a frutto le proprie capacità e ampliare le proprie reti sociali, portando spesso a nuove opportunità di lavoro sociale. Per insistere sul miglioramento della qualità del servizio, premiare e riconoscere le eccellenze e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza del settore. Infatti, uno degli obbiettivi dell’Anno europeo del volontariato è quello di avvicinare il maggior numero di nuove persone al volontariato, in particolare i giovani. 

“Nel cogliere complessivamente il valore del tempo e del bisogno, che riflettono le motivazioni di base dell’agire volontario” ha concluso la ricercatrice Isfol “deve essere collocato l’obiettivo di migliorare la qualità delle attività all’interno delle strutture organizzative” ciò comporta “il riconoscimento che attraverso le attività di volontariato si acquisiscono competenze e capacità in un processo di apprendimento permanente”.

Terzo Settore per il futuro

 


Per saperne di più:

Volontariato e risorse umane

 

Volontariato e risorse umane - slides

 

Programma convegno Asvi Terzo settore 2011 - 2020

 

Anno Europeo del volontariato

 

Piano Nazionale Italia


Esperienze di validazione dell'apprendimento non formazione e informale in Italia e in Europa

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