Speciale Validazione delle competenze da esperienza

Intervista a Elisabetta Perulli

tavolo convegno su validazione delle competenze

tavolo convegno su validazione delle competenze

12.12.2011 - Imparare con l’esperienza e valorizzare le competenze acquisite. L’Isfol è impegnato da tempo nello sviluppo di una riflessione scientifica e metodologica sul sistema di validazione delle competenze da esperienza.
In questa prospettiva l‘istituto organizza un seminario  il12 dicembre, per condividere i risultati dell’indagine Validazione delle competenze da esperienza:  approcci e pratiche in Italia e in Europa. L’evento riunisce la comunità istituzionale e operativa che in Italia ha realizzato sistemi o  pratiche di validazione dell’apprendimento da esperienza nel mondo della formazione, nei settori economico-professionali, nelle aziende, nel terzo settore.  Elisabetta Perulli, ricercatrice Isfol dell’area Sistemi e metodologie per l‘apprendimento e curatrice dell’indagine, illustra i contenuti del seminario.

Perché oggi è importante poter valorizzare ed eventualmente certificare le competenze acquisite con l'esperienza?
In primo luogo su un piano culturale è importante affermare il principio di riconoscimento dell'esperienza, da molto tempo se ne parla e si sa bene che questo è un fattore fondamentale per lo sviluppo delle persone e per la loro occupabilità. Su un piano economico e sociale riconoscere l'apprendimento che si svolge fuori dai luoghi tradizionalmente deputati a questo (scuola e università) sostiene la competitività del sistema e la flessibilità dei percorsi lavorativi, può facilitare il reingresso in formazione attraverso il meccanismo dei crediti formativi, può agevolare la mobilità geografica e professionale, può abbattere barriere per l'accesso o il riaccesso al mondo del lavoro.

Quali sono le indicazioni provenienti dall'Unione Europea, ovvero qual è la tendenza delle istituzioni comunitarie in materia?
L'UE porta avanti da almeno 10 anni una strategia intensa e coordinata per assicurare che in tutti i paesi membri i cittadini possano accedere a servizi o iniziative di validazione dell'apprendimento non formale e informale ovvero validazione delle competenze da esperienza. La Commissione e il Parlamento europeo si sono già pronunciate in più occasioni in questi ultimi 5 anni ma ora è imminente l'approvazione di una specifica Raccomandazione che inviterà tutti ad attrezzarsi al più presto.

Qual è a grandi linee la situazione in Italia e negli altri Paesi UE?
In Italia c'è una grande sensibilità a questo tema e una grande quantità di iniziative e sperimentazioni su tutto il territorio, manca però un quadro normativo cogente. Abbiamo il Libretto Formativo del Cittadino che potrebbe fare da base per questi processi ma va integrato con norme o accordi su come si fa la validazione, chi può farla, cosa si valida e cosa si rilascia. In altri Paesi questa strumentazione normativa già esiste da anni (Francia, Regno Unito, Paesi nordici da molto tempo, di recente molti altri come Portogallo e Repubblica Ceca)

Le Regioni come stanno approcciando alla materia?
Tutte con grande interesse e sensibilità, in analogia con l'Europa alcune sono al momento già dotate di sistemi strutturati, normati e funzionanti, altre li stanno allestendo con approcci in parte diversificati, altre sono ad uno stadio di prime iniziative e sperimentazioni. E' comunque fondamentale strutturare intorno a queste esperienze una cornice nazionale che renda fruibili i servizi e riconoscibili gli esiti in tutto il Paese.

Quali risultati e proposte sono presentate dall'Isfol nell'incontro del 12 dicembre?
Presentiamo una panoramica europea e nazionale sulle esperienze e un approfondimento di alcune pratiche significative. Emerge che molti territori e settori si sono mossi in questa direzione spinti da fabbisogni sempre più urgenti: validare le competenze delle assistenti familiari straniere, riconoscere in modo omogeneo le competenze acquisite nel settore dell'edilizia, valorizzare e validare ciò che i giovani imparano in esperienze di volontariato o servizio civile. Da tutto questo patrimonio è possibile condividere e trarre una cornice tecnica comune che aiuti tutti a stare in una "comunità di pratiche" che apprende e si sviluppa con l'esperienza degli altri. Per questo il 12 dicembre, come Isfol, proponiamo delle Linee Guida per la Validazione delle competenze da esperienza, un tentativo di creare un ombrello comune che legittimi e dia forza a questo tipo di iniziative consentendone la diffusione.

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