Rapporto Orientamento

Intervista ad Anna Grimaldi

Anna_Grimaldi_Isfol

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26.05.2011 - In occasione della presentazione del Rapporto Orientamento abbiamo rivolto alcune domande ad Anna Grimaldi, responsabile dell’Area Politiche per l’Orientamento e direttore della ricerca.

 

Il Rapporto Orientamento 2010 rappresenta una nuova fase di un esteso lavoro di ricerca pluriennale coordinato dall'area Politiche dell'Orientamento i cui dati sono confluiti nel volume appena presentato.  Quali sono le principali novità rispetto alla pubblicazione uscita lo scorso anno?

Questo secondo Rapporto Orientamento si apre all’insegna di alcune novità, rispetto al precedente, sia sul piano metodologico sia dei contenuti. La prima novità si evince dal sottotitolo del volume: domanda e offerta sono le parole che hanno declinato concettualmente e operativamente un nuovo disegno di ricerca e che pertanto ha prodotto una grande mole di dati e informazioni, per la prima volta racchiusa in un unico volume.
Concettualmente si è trattato, da un lato di proseguire il lavoro di descrizione e analisi dei servizi di orientamento offerti nei diversi contesti e territori del nostro Paese, e dall’altro di capire chi sono, quali caratteristiche possiedono, quali esigenze evidenziano e quali comportamenti presentano gli utenti, attuali e potenziali, di questi servizi. Conoscere le forme e i toni della domanda di orientamento non può, infatti, che innalzare la qualità e la profondità dell’offerta disponibile, anche in funzione di una sua migliore segmentazione e distribuzione territoriale.
Operativamente l’indagine è stata articolata in due fasi parallele finalizzate a un comune obiettivo, ovvero quello di incrociare dati e informazioni capaci di evidenziare differenti pattern di richieste in relazione all’offerta di orientamento oggi disponibile nel nostro Paese. Questo doppio livello di ricerca, tra domanda e offerta di orientamento, si è ritenuto essenziale anche in funzione di un ampliamento della gamma di azioni orientative o a carattere orientativo, che sembra aver costituito una risposta “dovuta” al crescente sviluppo della domanda istituzionale, sociale, individuale di un orientamento lifelong e lifewide.
La seconda novità è la pubblicazione on-line dell’Archivio Nazionale dell'Orientamento, la banca dati dedicata alle organizzazioni che operano in questo settore, e che sostituisce il cd-rom allegato al volume 2009. Aggiornato di anno in anno e aperto alla libera consultazione sul sito del progetto – www.rapporto-orientamento.it - , l’Archivio contiene l'elenco e le caratteristiche anagrafiche delle strutture che offrono servizi di orientamento in Italia.

 

I dati del progetto sono quindi ora reperibili anche in un consistente Archivio in rete, quali e quanti sono gli elementi disponibili?


All’interno dell’Archivio Nazionale sull’Orientamento è possibile trovare gli indirizzi e le caratteristiche di tutte le strutture censite. Attraverso un modulo di ricerca è possibile interrogare l’archivio sulla base di alcuni criteri specifici: per regione, provincia, città, denominazione, sistema e tipologia di appartenenza e laddove disponibili, anche sulla base di specifiche caratteristiche organizzative (es. tipologia di utenti, servizi erogati, strumenti utilizzati, figure professionali coinvolte). Attualmente l’Archivio Nazionale on-line conta 15.782 strutture.

 

Il Rapporto è in primo luogo un prodotto al servizio della comunità professionale dell'orientamento, si rivela anche uno strumento utile per i policy maker?


Certamente! Non dimentichiamo che Il Rapporto Orientamento 2010 si colloca entro un panorama nazionale, ma anche europeo, caratterizzato da grandi cambiamenti ed emergenze. Sono anni contraddistinti dal tratto pervasivo della crisi: crisi economica, crisi sociale, crisi imprenditoriale, crisi occupazionale, crisi di identità, crisi nelle scelte, e dunque crisi sul futuro. Il tempo della crisi con il suo carattere di insicurezza e precarietà, si accompagna anche a inevitabili condizioni di disorientamento e confusione. Tutti elementi che ben si sposano con le funzioni, per non dire con le finalità, cui tende qualsiasi intervento e pratica di orientamento. Anche in forza di questo tempo presente e contingente, la stagione dell’orientamento si è colorata di una rinnovata domanda di conoscenza e ricerca. Conoscenza e ricerca di nuovi sbocchi occupazionali, di esperienze formative, di informazioni e dati sul mondo della scuola, dell’università e del lavoro. Questa esigenza si registra sia da parte di chi fruisce dei servizi come cittadino, sia da coloro che li programmano o li offrono. Si può dire che non ci sia target di popolazione, ma anche passaggio o transizione di vita che non siano toccati, oggi più che mai, da un problema di orientamento, ovvero di scelta. In questo senso “orientare” diventa azione cruciale nell’accompagnare le molteplici e multiple traiettorie di carriera degli individui. Sempre più spesso il soggetto è considerato un “competency trader”, capace di negoziare le proprie competenze rispetto alle opportunità di lavoro, in un mercato nel quale orientarsi e ri-orientarsi è essenziale per aumentare il proprio grado di occupabilità.
È per queste ragioni che il Rapporto Orientamento si può configurare come un prodotto capace di alimentare non solo una riflessione ampia e di qualità, sia dal versante dell’offerta sia della domanda, ma anche  il positivo dibattito tra decisori e tecnici sull’efficacia degli interventi messi in campo e sulle politiche di orientamento.

 

Per saperne di più

Consulta il volume Rapporto orientamento 2010: l'offerta e la domanda di orientamento in Italia

Leggi la sintesi del volume (in italiano e inglese)


Scarica le slide di:
Anna Grimaldi, Rapporto Orientamento 2010. L’offerta e la domanda di orientamento in Italia (formato .pdf - 219 kb)
Jean Guichard, How to help people develop their careers and design their lives in Western Societies at the beginning of the 21st Century? (formato .pdf - 2,48 mb)

 

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