Audizione Isfol al CNEL

Nuove strategie per la formazione continua

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27.05.2011 - Nell’ambito del ciclo di incontri che il CNEL ha dedicato ai temi del lavoro e della formazione l’ISFOL è stato chiamato ad intervenire sui contenuti del Rapporto sulla Formazione Continua 2010. I lavori sono stati introdotti da Maurizio Drezzadore che coordina il gruppo di lavoro CNEL composto da consiglieri delle commissioni Politiche del Lavoro e dei Sistemi Produttivi (II) e Politiche Sociali (V). Nel nostro paese – ha sottolineato Drezzadore – risultano carenti gli investimenti in formazione continua da parte delle imprese, ancora oggi inadeguati rispetto alle necessità di garantire competitività e sviluppo dell’occupazione, nonché in Ricerca e Sviluppo, in un contesto produttivo che vede la prevalenza delle micro e delle piccole imprese”. Per conto dell’Isfol hanno partecipato Domenico Sugamiele, Direttore del Dipartimento Politiche e Sistemi formativi, Domenico Nobili, Responsabile dell’area Politiche e Offerte per la Formazione Continua e i ricercatori Pierluigi Richini e Davide Premutico. Sugamiele, nel presentare le linee generali del Rapporto, ha evidenziato come nel biennio della crisi l’investimento in formazione sia calato parallelamente al calo occupazionale. E ciò nonostante si siano avviate consistenti iniziative pubbliche con la predisposizione del piano anticrisi per un raccordo tra politiche passive e politiche attive attraverso l’integrazione delle linee di finanziamento. Si registra una difficoltà del Paese, da un lato, a fare emergere la domanda individuale e collettiva (imprese) di formazione e, dall’altro, a sviluppare politiche di investimento nelle risorse umane. “L’Italia si connota per il più basso tasso di partecipazione finanziaria agli investimenti privati in formazione sia da parte degli individui che delle famiglie e delle imprese – ha detto Sugamiele. Un fenomeno condizionato sia dalla dimensione d’impresa sia da fattori culturali che si manifestano anche in una sottovalutazione del valore del lavoro come strumento di formazione della persona. Ne sono un esempio i dati presenti nel Rapporto sull’occupazione nei settori dell’ICT, dove a fronte di un tasso di occupazione stabile anche nel periodo della crisi e secondo solo a Germania e Finlandia, si registra il più basso tasso di occupazione di figure altamente qualificate e specializzate”. Domenico Nobili ha quindi illustrato il Rapporto 2010, soffermandosi in particolare sul tema della formazione continua nel contesto della crisi economica, relativamente ai provvedimenti nazionali adottati, a quanto realizzato dalle Regioni nell’integrazione di politiche attive e passive per il lavoro, ai comportamenti delle imprese e dei lavoratori, evidenziando “la necessità di una integrazione tra tutti gli attori che, a livello territoriale, possono promuovere piani di formazione di settore, di territorio, di distretto, per facilitare uno sviluppo di competenze coerente con i fabbisogni”. L’intervento di Davide Premutico ha evidenziato poi lo sviluppo dei Fondi Paritetici Interprofessionali, relativamente all’andamento delle adesioni, alle iniziative messe in campo per contrastare la crisi, e più complessivamente sui Piani e i Progetti finanziati sulla base dei dati afferenti al sistema di monitoraggio Nexus. Come è noto, infatti, l’ISFOL garantisce, per conto del Ministero del Lavoro, la gestione del sistema di monitoraggio delle attività di formazione finanziate dai Fondi paritetici, sulla base dell’invio da parte di quest’ultimi di flussi di dati con cadenza semestrale. L’intervento di Pierluigi Richini ha infine focalizzato i temi dell’occupazione e dei processi formativi nei settori dell’alta tecnologia e della ricerca, dapprima attraverso comparazioni internazionali con particolare riferimento alla situazione dei principali competitor europei, entrando quindi nel merito degli interventi finanziati dai Fondi Paritetici in materia di formazione sulle ICT e sulle tecniche e tecnologie innovative per la produzione manifatturiera. Gli interventi hanno dato luogo ad un ampio dibattito con i Consiglieri presenti. In particolare è stata evidenziata la necessità di garantire uno sviluppo della formazione individuale, non solo attraverso lo strumento del voucher ma anche attraverso forme di agevolazione fiscale, più rispondenti all’esigenza di facilitare l’accesso di titolari, manager e lavoratori delle imprese di più ridotte dimensioni. E’ stato inoltre approfondito il tema dell’integrazione degli strumenti e delle risorse per la formazione continua, sulla scorta delle esperienze delle Regioni Toscana e Lombardia. Infine, i consiglieri hanno convenuto sull’urgenza di sollecitare le parti sociali ad una maggiore concertazione, in ragione del valore centrale che essa assume nei processi di integrazione e nello sviluppo di piani formativi mirati e non occasionali, che favoriscano la certificazione delle competenze acquisite dai lavoratori e, quindi, una maggiore occupabilità. All’inizio di giugno è prevista un’audizione dell’Isfol sui temi della formazione iniziale.

 

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On line il Rapporto sulla Formazione Continua 2010

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