On line il rapporto 2010 sulla formazione continua
Rapporto formazione continua 2010
I Fondi Interprofessionali hanno invece privilegiato soprattutto i territori e settori in situazione critica, stanziando nel biennio 2009 – 2010, circa 135 milioni di euro espressamente dedicati alle aziende colpite dalla crisi. Destinatari principali i lavoratori temporaneamente sospesi, i collaboratori a progetto, gli apprendisti.
Tuttavia, l’andamento degli investimenti in formazione da parte delle imprese ha subito un relativo calo. Tale contrazione, come sottolineano i dati Istat-Forze Lavoro 2009, ha influito sulla partecipazione degli adulti alle attività formative. Considerando solo i corsi di formazione, si registra un decremento rispetto al 2008 del 13%, pari a circa 173 mila unità.
A livello territoriale, i tassi di partecipazione degli occupati e di coloro che sono in cerca di occupazione sono complessivamente più bassi nel Mezzogiorno rispetto al Nord, e in particolare al Nord Est. Tra le motivazioni del divario, la minore disponibilità di reddito delle famiglie e degli individui e una offerta formativa meno strutturata e pervasiva sul territorio. Inoltre, sulla bassa partecipazione delle imprese più piccole al Sud, influiscono alcune circostanze di tipo strutturale che limitano di fatto le scelte strategiche e la rapidità di risposta alle situazioni contingenti.
L’indagine Isfol-INDACO del 2009 evidenzia come la metà delle imprese con più di 250 addetti ha utilizzato la leva formativa in funzione di contrasto alla crisi, livello che decresce tra le imprese medie e soprattutto micro. Ancora scarsa, invece, l’attenzione delle imprese italiane verso la rilevazione dei propri fabbisogni formativi (20,7%) e delle specifiche esigenze dei lavoratori (18,7%).
Annualmente sono disponibili complessivamente almeno 600 milioni di euro per il supporto alla formazione continua, di cui 450 relativi ai Fondi Paritetici Interprofessionali e i rimanenti gestiti dalle Regioni e Province Autonome di Trento e Bolzano a valere su fondi nazionali. In alcuni contesti territoriali sia tali risorse che soprattutto quelle FSE, sono in misura crescente rese disponibili per rendere operativa l’integrazione soprattutto con i Fondi Paritetici Interprofessionali e raggiungere in modo sinergico e coordinato più target che operano all’interno delle stesse imprese.
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