Presentata in anteprima l'indagine Isfol
domenico sugamiele e gabriella di francesco
12.12.2011 - Il lavoro crea competenze e oggi più che in passato diventa necessario riconoscerle. Questo è in sintesi il messaggio lanciato dal seminario Isfol dedicato alla “Validazione delle competenze da esperienza: approcci e pratiche in Italia e in Europa”, svoltosi oggi a Roma presso la sala conferenze dell'Istituto.
“L'Europa chiede ai singoli Stati di essere pronti a recepire le raccomandazioni dell'EQF per il riconoscimento delle competenze non formali” ha detto Gabriella Di Francesco, dirigente Isfol dell'Area sistemi e metodologie per l'apprendimento.
Il seminario, alla vigilia della Raccomandazione UE su “Validation of non formal and informal Learning” ha approfondito, attraverso un confronto tra la comunità istituzionale ed operativa che in Italia seguono il tema, i fattori di successo e le criticità attualmente esistenti, nella prospettiva di costruire un framework metodologico comune.
Lucia Scarpitti, dirigente del Ministero del lavoro e Domenico Sugamiele, direttore dipartimento sistemi formativi Isfol hanno ricordato rispettivamente: l'impegno del Ministero per la realizzazione di un sistema per la validazione delle competenze e la valorizzazione dell'apprendimento non formale e per quanto riguarda l'Isfol, l'impegno per il sostegno tecnico al confronto europeo.
La validazione delle competenze da esperienza, come messo evidenza dalle indagini Isfol, permette di “poter accertare e convalidare competenze apprese con l'esperienza, incide positivamente sui numeri del lifelong learning, aiuta a dinamizzare alcuni meccanismi rigidi di accesso o mobilità nel mercato del lavoro, apre nuove strade a molti lavoratori o aziende in crisi occupazionale”, svolge anche un ruolo positivo nell'abbattere “ostacoli per l'accesso dei cittadini italiani ad alcune professioni, sostiene la mobilità europea e internazionale per studio o lavoro”, fornisce anche “basi più affidabili per un accesso di qualità di lavoratori provenienti da altri paesi europei o extraeuropei”, supporta infine, i giovani nel “valorizzare esperienze utili ma spesso opache in termini di risultato quali stage, tirocini, volontariato”.
“E' anche da questi percorsi e strumenti che passa e si costruisce il nuovo welfare” ha sottolineato Elisabetta Perulli, curatrice della ricerca Isfol di prossima pubblicazione dal titolo: "Validazione delle competenze da esperienza: approcci e pratiche in Italia e in Europa”, della quale sono state anticipate alcune considerazioni, in particolare quella che mette in evidenza l'emergere della “necessità di una definizione tecnica di un modello italiano di validazione, che faccia tesoro dell'esperienza e che sulla base dell'ormai consolidato panorama europeo, costituisca una risorsa condivisa, accessibile e fruibile da quanti desiderino allestire progetti di validazione dell'esperienza in risposta alla pluralità di domande sociali emergenti”.
Intervista a Elisabetta Perulli
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