Convegno in Isfol

Progetto Ambiente: 25 anni per lo sviluppo sostenibile

Convegno Isfol Progetto Ambiente 2011

Convegno Isfol Progetto Ambiente 2011

15.12.2011 - Puntando sempre l’obiettivo della ricerca sulla formazione ambientale e sulle professioni legate allo sviluppo sostenibile, il Progetto Ambiente ha compiuto 25 anni di attività, dedicando il proprio impegno in Isfol a queste tematiche. Il convegno Ripensare lo Sviluppo ha ricordato il percorso fatto ed è stata l’occasione per presentare in anteprima i risultati di due nuove ricerche condotte dal gruppo di lavoro guidato da Rita Ammassari e Maria Teresa Palleschi.

Nel corso della giornata si è discusso degli aspetti emergenti nel mercato del lavoro in campo ambientale, dei dati di placement per chi sceglie un percorso di alta formazione e delle interessanti opportunità offerte da un settore che può rivelarsi strategico nell’attuale congiuntura economica. I ricercatori Isfol hanno avuto modo di confrontare la propria prospettiva con quella dei principali interlocutori che si occupano di questi temi in Italia. Sia Edo Ronchi, presidente della Fondazione Sviluppo Sostenibile, che Vittorio Cogliati Dezza, presidente di Legambiente, hanno parlato di “Green New Deal” quale strada da percorrere per ripensare il futuro del pianeta e del welfare. Anche secondo Claudio Falasca del Cnel la scelta della sostenibilità può essere la carta vincente per il nostro Paese, basato su un sistema produttivo costituito prevalentemente da piccole e medie imprese attente ai processi di qualità.

 

Le due ricerche presentate in questa occasione, a poche settimane dall’uscita nella collana I libri del Fondo sociale europeo, sono: Lauree ambientali triennali. Inserimento lavorativo e prosecuzione degli studi e Energie rinnovabili e efficienza energetica. Settori strategici per lo sviluppo sostenibile. Nella prima vengono prese in esame le prospettive offerte dal mercato del lavoro per chi è in possesso di una laurea ambientale triennale. I dati sono abbastanza positivi poiché il dato occupazionale del 43,5% a un anno dalla laurea sale a più del 53% a tre anni dal conseguimento del titolo. Più della metà dei laureati si dichiara soddisfatto della propria occupazione anche se a questa non corrispondono garanzie contrattuali adeguate. Nella seconda ricerca sono individuate e descritte nuove figure professionali emerse in tre settori chiave per lo sviluppo sostenibile (sistemi energetici ecosostenibili, edilizia sostenibile e agro alimentare di qualità a filiera corta). Emergono così in maniera sistematica profili, ruoli, compiti lavorativi, competenze professionali, aspetti istituzionali e contesti organizzativi di otto figure innovative o da riqualificare, tutte in grado di rispondere agli impegni dell’Ue per il 2020.

 

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