Scuola e università nuovi intermediari per il lavoro
Varato il decreto sulla liberalizzazione del collocamento e dei servizi per il lavoro
23.09.2011 - Un ruolo finalmente attivo per scuole e università nei servizi per il lavoro. Con il Decreto Ministeriale firmato dal Ministro del lavoro Sacconi il 20 settembre scorso in tema di “Liberalizzazione del collocamento e dei servizi”, scuole superiori, università e consorzi universitari entrano a far parte dei soggetti autorizzati alla intermediazione nel mercato del lavoro. Gli istituti dunque rivestiranno un ruolo sempre più strategico nell’agevolare la difficile transizione dei giovani dalla scuola al mondo del lavoro.
Il Decreto si pone sulla scia di quanto già anticipato in una nota diffusa il 4 agosto scorso dallo stesso Sacconi insieme al Ministro dell’Istruzione Gelmini, stabilendo i vincoli e le modalità di pubblicazione dei curricula degli studenti sul portale www.cliclavoro.gov.it e di iscrizione all’albo informatico delle agenzie per il lavoro.
Gli istituti di scuola secondaria superiore, pena la perdita dell’autorizzazione alle attività di intermediazione, dovranno rendere pubblici e accessibili gratuitamente sui propri siti istituzionali i curricula degli studenti all’ultimo anno di corso e per un periodo di almeno un anno dopo la data del conseguimento del titolo di studio. Le università pubbliche e private, assieme ai consorzi universitari, oltre ad avere gli stessi obblighi delle scuole, dovranno pubblicare i curricula degli studenti a partire dalla data di immatricolazione. Le scuole dovranno garantire dunque un dialogo costante con la borsa continua nazionale del lavoro attraverso il portale www.cliclavoro.gov.it e anche fornire alle regioni e al Ministero del lavoro ogni informazione utile al monitoraggio dei fabbisogni professionali. Si conclude così il processo di liberalizzazione del collocamento e dei servizi per il lavoro avviato con le leggi Treu e Biagi e con i successivi decreti attuativi. Un ampliamento delle opportunità di accesso al mercato del lavoro per i giovani che si trovano alla conclusione del loro percorso di studi secondario e che non hanno ancora le capacità per orientarsi nella ricerca di un’occupazione. Con la possibilità anche per scuole e università di progettare l’offerta formativa sulla base delle richieste occupazionali provenienti dal mercato.