Tutti i numeri dell'apprendistato
XII Rapporto apprendistato
14.03.2011 - Come si è trasformato l’apprendistato fra il 2008 e il 2009? La recente evoluzione di questo strumento contrattuale è fotografato nell’XII Rapporto di monitoraggio sull’apprendistato. Recentemente pubblicato dal Ministero del Lavoro, il Rapporto è realizzato con il contributo dell’Isfol.
Per quanto riguarda l’occupazione, l’aggiornamento dei dati al 2009 registra gli effetti della recente crisi. Rispetto al 2008 il numero medio di apprendisti ha subito infatti una contrazione dell’8,4% e in valore assoluto l’aggregato complessivo è tornato al di sotto delle 600.000 unità.
La progressiva implementazione dell’apprendistato professionalizzante sta inoltre determinando la crescita dell’età media degli utenti. Il 33% si colloca ormai nella fascia dei 25enni e più (dati 2008). Di contro, si contrae la quota di apprendisti minorenni: nel 2008 poco meno di 18.000 adolescenti 15-17enni sono stati assunti come apprendisti. Complessivamente, tuttavia, l’apprendistato rimane un contratto privilegiato per l’assunzione dei giovani: il 17,1% degli occupati fra i 15 e i 29 anni sono apprendisti.
Per quanto riguarda la formazione per apprendisti, i dati più recenti fanno riferimento al 2008 e segnano la più alta quota di partecipazione all’offerta di formazione programmata dalle Regioni e Province Autonome. Il 26,3% di apprendisti, come media nazionale, partecipa agli interventi. L’analisi del dato, tuttavia, ripropone le disparità territoriali. Rispetto alle macro-aree settentrionali, circa il 40% degli apprendisti è coinvolto nell’offerta di formazione pubblica, mentre al centro-sud l’impatto dell’offerta promossa dalle Regioni raggiunge appena il 10% dei giovani. In particolare, il numero di minorenni coinvolti nell’offerta formativa sembra essere significativo, complice anche la riduzione in valore assoluto dell’aggregato: circa 10.000 15-17enni hanno partecipato agli interventi nel 2008, anche se solo la metà di questi sono stati coinvolti in percorsi specifici per l’assolvimento del diritto-dovere di istruzione e formazione. Mancano ancora, invece, gli strumenti per monitorare la formazione “privata”, predisposta dalle imprese per i propri apprendisti.
Accanto ai dati numerici più significativi brevemente riportati, il Rapporto fa il punto sullo stato di avanzamento della regolamentazione dell’apprendistato professionalizzante nelle Regioni e Province Autonome e sulla diffusione nella contrattazione collettiva della regolamentazione della formazione esclusivamente aziendale. Una buona notizia riguarda infine l’alto apprendistato per il quale, in alcune regioni, si registrano nuove iniziative, che sembrano indicare la ripresa di interesse verso l’implementazione di questa tipologia di apprendistato.
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