La formazione non è un costo ma un investimento
Gianfranco Simoncini_Regione Toscana al Rapporto Isfol
28.06.2012 – “Se è vero, come afferma l’isfol, che siamo ancora distanti dai parametri europei ci dobbiamo adeguare e la ricetta è una sola: certezza nei finanziamenti e collaborazione tra Istituzioni”. Le regioni sembrano non avere dubbi, la formazione nel nostro Paese non deve rappresentare un costo ma un investimento in capitale umano.
Oggi alla presentazione del Rapporto Isfol 2012 gli interventi dei due assessori Simoncini e Rossoni rappresentanti rispettivamente della regione Toscana e Lombardia, hanno ribadito all’unisono le stesse convinzioni ”la qualificazione e le competenze rappresentano ancora un elemento di debolezza del nostro Paese rispetto al quale vanno concentrati gli investimenti”. Il motivo è semplice, in un momento di recessione come quello che stiamo vivendo allineare qualifiche professionali e richieste del mercato del lavoro significa da una parte offrire ai giovani l’opportunità di un posto e dall’altra garantire agli adulti che l’hanno perso la possibilità di un reinserimento. E le Regioni conoscono bene questi problemi visto che come afferma Simoncini “siamo tutti i giorni sul campo e ci confrontiamo con le difficoltà facendo la nostra parte” che in concreto significa interventi incisivi su fronti strategici, “solo per citarne alcuni” prosegue Simoncini “abbiamo attivato la formazione per i cassaintegrati in deroga, rilanciato il libretto formativo, incentivato il tirocinio bloccandone l’uso distorto e stiamo lavorando ad un sistema regionale dell’orientamento”. Molto ovviamente è ancora da fare e non solo in termini di azioni e provvedimenti ma soprattutto come ha sottolineato Rossoni “dal punto di vista culturale” che significa ad esempio “far capire ai giovani che un percorso tecnico-professionale ha la stessa dignità di uno liceale e che lo stesso vale per i lavori manuali rispetto a quelli intellettuali”. Quando questo accade e si riescono a superare i pregiudizi di solito i risultati non si fanno attendere e infatti in Lombardia il 70% dei ragazzi che ha deciso di intraprendere un percorso di istruzione e formazione professionale (IFTS) ha trovato un lavoro. I risultati positivi ottenuti nel corso degli anni incentivano a continuare l’azione che si è intrapresa e che secondo le regioni “sarà efficace solo se riuscirà a superare i particolarismi e mettere in campo le buone pratiche acquisite”.