Più coinvolgimento meno dispersione
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11.04.2012 - Abbandoni scolastici, un fenomeno in calo, ma da tenere sempre sotto osservazione. Secondo gli ultimi dati disponibili il numero degli abbandoni, tra il 2004 e il 2010, è complessivamente diminuito facendo registrare un -3,2% in Italia e un -5,4% nel Mezzogiorno. Percentuali incoraggianti che non devono, però, far sedere sugli allori le istituzioni chiamate a contrastare tali comportamenti.
A tal proposito il Ministero dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca (Miur), nell'ambito delle attività valutative previste dal Piano unitario di valutazione (Puv) del Programma Operativo Nazione (Pon) – Fse “Competenze per lo sviluppo”, ha deciso di avviare un’indagine pilota di tipo quali-quantitativo sugli esiti degli interventi di contrasto alla dispersione scolastica attivati dalle scuole del Mezzogiorno e di avvalersi, a questo scopo, del supporto tecnico dell’Isfol e del Ministero del Lavoro; questa collaborazione è stata formalizzata nel febbraio 2011 tramite un Protocollo d’intesa fra l’Isfol e i due Ministeri. In particolare, l'indagine costituisce un primo studio di caso sugli interventi finanziati dal Pon per migliorare il livello degli apprendimenti dei giovani e combattere il fenomeno della dispersione scolastica. L’indagine è stata realizzata tra il marzo e il dicembre 2011, ha riguardato 18 scuole di due grandi città del Sud, Catania e Bari, selezionate dal Miur sulla base di una valutazione di efficienza delle scuole stesse. I risultati sono stati raccolti in un report che da conto degli esiti dell'indagine.
Le scuole coinvolte nelle azioni del Pon, attraverso interventi extracurriculari rivolti ai ragazzi della scuola dell’obbligo, del biennio e del triennio delle superiori hanno cercato di suscitare un maggiore interesse verso la scuola e rafforzare il livello d’istruzione, contrastando il fenomeno delle assenze, delle ripetenze e dell’abbandono. I progetti attivati dalle scuole, articolati in moduli, hanno riguardato principalmente le competenze in italiano, matematica, scienze, lingua straniera, ma anche quelle digitali. Accanto a questi insegnamenti curriculari sono state realizzate attività come danza, musica, tecniche cinematografiche, teatro, clownerie, volte a stimolare la creatività dei ragazzi, sviluppare la loro personalità ed accrescere il loro interesse verso la scuola e il loro spirito di gruppo, migliorandone così l’integrazione nella comunità scolastica. L'offerta formativa ha riguardato anche la tematica relativa alle competenze sociali e civiche, definita come “cultura della legalità”.
In questo processo di coinvolgimento non si potevano tener fuori i genitori; così, come previsto dal Pon, sono stati attivati dei moduli anche per loro, con la finalità di renderli partecipi e responsabili del cammino educativo dei propri figli. I moduli rivolti ai genitori hanno trattato temi paralleli a quelli scelti per gli alunni, così da svolgere una vera funzione di integrazione e rafforzamento rispetto agli interventi rivolti ai ragazzi; tra gli argomenti affrontati ci sono stati quelli relativi alle problematiche tipiche dell’età adolescenziale e dell’età adulta e all’utilizzo di alcol e droghe. Comune a tutti i moduli è stato lo sforzo da parte degli istituti scolastici di migliorare il dialogo con le famiglie, offrendo ai genitori la possibilità di conoscere meglio le istituzioni scolastiche e di superare la loro diffidenza verso il mondo dell’istruzione.
Tirando le somme, l'indagine condotta dall'Isfol per conto del Miur, ha evidenziato che l'aver coinvolto i ragazzi e le ragazze in attività extracurriculari, da frequentare soprattutto nel pomeriggio, ha determinato un maggior coinvolgimento degli studenti alla vita della scuola, con ricadute positive sul profitto complessivo.
Per saperne di più:
Le azioni del Pon “competenze per lo sviluppo” di contrasto alla dispersione scolastica, un’indagine valutativa