Seminario al Cnel

A confronto sulle politiche pubbliche nel welfare

Stati generali sul lavoro delle donne in Italia, Cnel, Roma, marzo 2013

Stati generali sul lavoro delle donne in Italia, Cnel, Roma, marzo 2013

29.07.2013 - Giornata di confronto fra esperti e rappresentanti delle forze sociali al Consiglio nazionale dell’economia e del lavoro in occasione del seminario che si è svolto il 25 luglio sulle politiche pubbliche nel welfare, analisi settoriale in vista della Relazione 2013 sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle pubbliche amministrazioni ai cittadini, affidata al Cnel dalla legge 15/2009. In agenda anche l’intervento di Antonello Scialdone, responsabile del Progetto innovazione sociale dell’Isfol, in qualità di esperto nell’ambito del tema assistenza e servizi alla persona.

 

Le relazioni si sono succedute a partire dalla presentazione di Manlio Calzaroni, direttore  centrale dell’Istat, che ha illustrato alcuni dati e le potenzialità da sviluppare per il portale statistico della Pa, presentato ufficialmente qualche mese fa, che già conta un consistente numero di accessi e potrà fornire entro la fine dell’anno la serie storica dei dati relativa al periodo 2007-2013. Il data warehouse, scaturito da un progetto condiviso tra Istat e Cnel, costituisce un valido strumento informativo a supporto delle politiche pubbliche poiché mette a disposizione un ricco e complesso repertorio di dati e indicatori su risorse, attività, prodotti e servizi resi dalle amministrazioni pubbliche nei vari settori di intervento.

In tema di assistenza sociale, Antonello Scialdone, richiamandosi ad indicazioni emerse recentemente a livello comunitario, ha sottolineato come nella logica del Social Investments Package  la disponibilità di servizi alla persona possa avere un impatto anche più significativo dei trasferimenti di risorse finanziarie. Ha inoltre presentato alcune estrapolazioni sui primi risultati dell’Indagine Europea sulla Qualità della Vita 2012 di Eurofound mostrando come “il giudizio su accessibilità e qualità dei servizi all’infanzia e long-term care sia per gli italiani ben più critico della media comunitaria”. Scialdone ha pure rilevato come “nel nostro Paese formulano i commenti più severi gli intervistati che appartengono al quartile di reddito più basso, ovvero proprio quelli che nella crisi attuale dovrebbero esprimere il più acuto fabbisogno di supporti”.

Sulla tematica dell’istruzione, invece, è intervenuto Roberto Ricci, responsabile del Servizio nazionale di valutazione dell'Invalsi, che ha presentato alcuni grafici comparativi internazionali che hanno reso ben visibile il gap che il nostro Paese deve ancora colmare per avvicinarsi alla media europea. Fra i tanti la bassa percentuale di spesa pubblica italiana per l’istruzione in rapporto al Pil, il basso tasso di popolazione con istruzione terziaria, i dati negativi sulla dispersione scolastica e lo scarso livello di competenze fornite agli studenti, ribadito nei dati Invalsi 2013 sulla qualità dell’istruzione in Italia.

Per approfondimenti: Cnel

 

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