Agenda digitale: l’innovazione chiede più competenze
02.12.2013 – Promuovere l’innovazione costituisce una necessità per la crescita del Paese ma si può fare solo colmando il gap nelle competenze digitali. Lo ha sottolineato il ministro del Lavoro Enrico Giovannini, nel suo intervento di apertura del convegno Le competenze digitali: l'Italia e la sfida dell'innovazione. L’incontro, organizzato dall’Agenzia per l’Italia Digitale (AgID), si è svolto il 29 novembre 2013 a Roma, presso la sala polifunzionale della Presidenza del Consiglio dei ministri.
L’obiettivo della giornata era aggiungere un tassello alla definizione del Piano nazionale per la cultura, la formazione e le competenze digitali di cui l’Agenzia è promotrice. Nel confronto si sono succeduti gli interventi di esperti, politici e addetti ai lavori per discutere su quanto è stato fatto, in particolare nell’ambito delle e-skills, e quanto rimane ancora da fare. Fra gli altri, il ministro per la Coesione territoriale Trigilia ha fatto riferimento alle linee di azione per la digitalizzazione previste dal nuovo ciclo di Programmazione dei Fondi strutturali 2014-2020, un tema fondamentale per rispondere ai fabbisogni in continua evoluzione delle imprese e delle industrie.
Al tavolo dei relatori, in rappresentanza dell’Isfol/Mlps, anche Saverio Pescuma, presidente dell’ICT service activities group di Esco (European Skills, Competences, Qualifications and Occupations), il dizionario europeo multilingue per le professioni, le qualifiche e le competenze promosso dalla Commissione europea. Questa tassonomia, disponibile sotto forma di database in 22 lingue, favorisce il dialogo fra mercato del lavoro e mondo dell’istruzione e formazione aiutando l’interazione fra i servizi dell’impiego dei vari Paesi. È infatti solo a partire dalla perfetta interoperabilità semantica che si può promuovere il job matching agevolando la mobilità transnazionale e trans-settoriale a livello europeo. Una delle strade da praticare per affrontare la crisi economico finanziaria attualmente in corso e gli alti tassi di disoccupazione che ne derivano.
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