Far crescere le PMI per sviluppare capitale umano e lavoro
16.04.2013 - L’Isfol ha organizzato un Workshop sul tema “PMI e Imprenditorialita’” , su richiesta del Gruppo di lavoro del Programma LEED –OCSE, presente a Roma nella settimana dall’8 al 12 Aprile per una serie di incontri istituzionali sulla tematica (OECD Review of SME and Entrepreneurship Issues and Policies of Italy).
Lo studio e l’analisi dell’OCSE riguarda in particolare la performance del settore delle piccole e medie imprese in Italia, le condizioni strutturali che influiscono su di esse (capitale umano, tassazione, credito, ecc.), nonché i programmi messi in atto dal governo centrale e dalle regioni, per arrivare a fornire una serie di raccomandazioni volte al rafforzamento del settore.
Il gruppo di lavoro OCSE, composto da Jonathan Potter (responsabile OCSE “Country reviews of SME and Entrepreneurship Issues and policy”), Marco Marchese (Economista OCSE) e Stuart Thompson (analista OCSE SME), è stato affiancato da tre esperti internazionali.
Per l’ISFOL, partner primario del Programma LEED dal 2004, hanno partecipato all’incontro Claudio Tagliaferro, referente del partenariato con LEED-OCSE, Aviana Bulgarelli, consigliere dello Skills Strategy Board dell’OCSE, Simona Acunzo, Silvana Bormbardieri, Valeria Iadevaia, Tiziana Lang, Christian Poggi, Andrea Ricci, Pierluigi Richini, Lucia Zabatta, ricercatori e autori di studi sulle tematiche.
La discussione si è incentrata sugli studi realizzati dall’ISFOL sul tema dello sviluppo della piccola e media impresa in Italia, con particolare riguardo alle risorse umane, alla formazione e all’aggiornamento degli addetti e degli imprenditori, ai fattori che incidono sulla produttività di impresa e al ruolo dei dirigenti di impresa nella partecipazione alle strategie di sviluppo del territorio (Distretti industriali).
Nello specifico sono stati illustrati i risultati di alcune indagini condotte dall’Isfol su queste tematiche. In un primo lavoro, rivolto ad un campione di imprese appartenenti a distretti produttivi, si è evidenziato come la presenza nei territori di reti e di altre forme di associazione tra imprese, nella quasi totalità piccole e medie, consenta di avere una maggiore consapevolezza nella lettura dei fabbisogni e delle problematiche relative alle risorse umane, nonché di acquisire una capacità di innovazione superiore alla media.
Una ulteriore indagine sui titolari di microimprese ha messo in evidenza una diversità di atteggiamento nei confronti della formazione in relazione alla tipologia di imprenditore considerata: pochissimo utilizzata nel caso dell’imprenditore che non ha soci, è maggiormente fruita da coloro che condividono le scelte gestionali con famigliari o soci esterni.
Dall’indagine Isfol- Ril, condotta su un campione di varie migliaia di imprese, emerge infine, per quel che riguarda le PMI, una correlazione positiva tra il livello più elevato di istruzione dell’imprenditore e la maggiore capacità competitiva, e la propensione all’innovazione di impresa.
Sono descritti inoltre gli effetti negativi del credit crunch sul contesto produttivo delle PMI italiane (dovuti in gran parte all’assenza di un istituto di credito pubblico per il finanziamento dello sviluppo d’impresa, come esistono in Germania e Francia) e si è messa in luce la correlazione causale tra bassi livelli di istruzione/specializzazione della compagine imprenditoriale (in particolare i piccoli imprenditori over 50) e i livelli di produttività e innovazione delle PMI italiane.
La delegazione OCSE ha richiesto chiarimenti sugli effetti della Legge 92/2012 (c.d. Riforma del lavoro) sulle PMI e sull’imprenditorialità in generale (in quanto ambito di sviluppo di nuova occupazione). E’ stata illustrata l’architettura della Riforma e ne sono state delineate le possibili criticità e potenzialità con riguardo alle PMI.
Il tema del lavoro sommerso, dell’economia informale e delle sue cause, sono stati affrontati illustrando i risultati di alcune ricerche sul tema e le relative strategie di contrasto, ricordando tuttavia come il fenomeno del lavoro sommerso in Italia assuma forme e modalità particolari, legate anche ai territori, ai settori produttivi e alle categorie di lavoratori.
Si è infine fornito un quadro sul microcredito e l’autoimpiego come politica attiva del lavoro.
Sono state infine elaborate riflessioni di carattere più generale, per affrontare la situazione italiana. Un momento di scambio di opinioni sulle policy che potrebbero risultare più efficaci per incrementare la produttività del lavoro e innescare un trend positivo di crescita economica, accompagnata da un incremento di occupazione.
I rappresentanti Isfol hanno sottolineato l’importanza di intraprendere un mix integrato di policy (formazione, politiche attive del lavoro e dello sviluppo, credito, fisco )per sostenere le attività imprenditoriali in particolare delle PMI e dei sistemi produttivi locali, e per favorire la crescita economica e la valorizzazione del capitale umano.