Riforma mercato del lavoro

I primi dati del monitoraggio

27.03.2013 Tra luglio e novembre 2012 il peso del contratto di apprendistato ha recuperato posizioni nel quadro complessivo degli avviamenti al lavoro (dal 2,4 al 2,8%) e lo stesso si è determinato per quel che riguarda il lavoro subordinato

sia a tempo determinato (dal 63,1 al 65,8%) che a tempo indeterminato (dal 18,2 al 19%). Viceversa, l’incidenza del lavoro parasubordinato si è ridotta (dall’8 al 6,2%), così come quella del lavoro intermittente (dal 6,7 al 4,5%). Sono queste le principali evidenze emerse dai primi dati forniti dall’Isfol relativamente al monitoraggio della riforma del mercato del lavoro (legge 92/2012), un’attività che l’Istituto svolge su incarico del Ministero del lavoro e che è ancora in una fase iniziale di avviamento e messa a punto.

Si tratta di andamenti che sembrano indicare, con tutte le cautele del caso, l’avvio di una redistribuzione del peso relativo delle varie forme di contratto utilizzate dai datori di lavoro – l’ambito specifico su cui si è soffermato questo primo report di monitoraggio – che va nella direzione auspicata dalla riforma: si riducono infatti le forme di lavoro a maggior rischio di utilizzo improprio mentre si rafforzano quelle che, pur se ugualmente flessibili, sono caratterizzate da più elevati livelli di tutela.

Va però aggiunto che tutto ciò avviene in quadro congiunturale decisamente sfavorevole, con una caduta generale dell’occupazione e un calo rilevante degli avviamenti al lavoro per tutti i tipi di contratti. A partire dalla metà del 2011 si è infatti abbattuta sul paese una seconda fase recessiva che nel corso del 2012 si è ulteriormente aggravata, provocando tra settembre e dicembre una diminuzione di quasi 100 mila occupati.. Il livello dell’occupazione ha così raggiunto il livello più basso dall’inizio della crisi, a partire dal settembre 2008.

 

Per approfondire:

Isfol Appunti 26-3-2013

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