Imprese sociali
07.02.13 - ‘Impresa’ e ‘sociale’. Due termini spesso posti in antitesi dagli stereotipi culturali ma che si fondono in un soggetto produttivo che crea innovazione sociale e genera valore economico: l’impresa sociale.
E’ questo l’oggetto dell’indagine recentemente avviata dall’Isfol nell’ambito del progetto “Analisi e valorizzazione dei modelli imprenditoriali dell’economia sociale” condotto nell’ambito delle attività di FSE su mandato della DG per il Terzo settore e le formazioni sociali del Ministero del lavoro.
Nel corso del mese di febbraio e fino all’inizio di marzo, la rilevazione raccoglierà informazioni su circa 300 unità. Si tratta di organismi non profit che hanno acquisito la qualifica di impresa sociale con la L.118/05 e D.Lgs.155/06, o che vengono definite tali (in particolare cooperative sociali e associazioni) in quanto perseguono finalità sociali. Tali imprese si fondano su principi di inclusione e partecipazione (dei lavoratori e di tutti gli stakeholders), agiscono nei sistemi di welfare e nei sistemi produttivi a livello locale in modo imprenditoriale e creano occupazione aggiuntiva per chi ha difficoltà ad entrare o rimanere nel mercato del lavoro. A fronte di un esiguo numero di imprese sociali regolarmente registrate (circa 300), le indagini specialistiche evidenziano un’espansione di modelli e di pratiche di impresa sociale assunti da differenti forme giuridiche , non solo del non profit quali le cooperative sociali, ma provenienti anche da esperienze di impresa profit tradizionali, anche nel tessuto economico strutturalmente più sofferente delle regioni del sud.
L’indagine, dopo aver analizzato in una prima fase i dati relativi alle imprese sociali iscritte nei registri delle Camere di Commercio nella sezione speciale L (riservata alle imprese sociali), si sta rivolgendo ora all’analisi di alcuni aspetti che caratterizzano le imprese sociali rispetto alle imprese più tradizionali, in particolare l’operare in relazione, in rete con altri soggetti pubblici (amministrazioni locali) privati profit e altri organismi non profit che non producono beni o servizi ma che svolgono altre funzioni nel contesto sociale (organizzazioni di volontariato, associazioni, ). Focus della rilevazione è inoltre il rapporto tra questa formula imprenditoriale e il superamento della crisi economica e sociale, specie in relazione a due delle caratteristiche di questo particolare modello imprenditoriale: la capacità di offrire occupazione a quei soggetti che si presentano oggi come i più deboli nel mercato occupazionale e la capacità di fare innovazione di processi e prodotti, ma soprattutto di fare innovazione sociale .