L’integrazione socio-lavorativa degli immigrati in due Rapporti di studio

L’altra faccia della Luna

26. 07. 2013 - Immigrati e mercato del lavoro: due studi targati Ministero del Lavoro e Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro per capire l’incidenza della presenza straniera nel quadro delle dinamiche dell’occupazione in Italia, evidenziare andamenti e disegnare tendenze.

Cresce l’occupazione straniera, aumenta la loro presenza nel settore dei servizi mentre diminuisce nell’industria e nelle costruzioni, significativa la quota dei contratti a tempo indeterminato e temporaneo rispetto a quella degli indipendenti. Questa è la fotografia scattata dal Terzo Rapporto annuale sul mercato del lavoro degli immigrati, curato dalla Direzione Generale dell’Immigrazione e delle Politiche di Integrazione del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.

Sono 2 milioni e 334 mila gli stranieri occupati nel 2012 in Italia. Rispetto all’anno precedente, si è registrata una crescita dell’occupazione straniera di circa 82 mila persone, accompagnata da una diminuzione di 151 mila occupati italiani, generando così un saldo negativo di 69 mila unità. Riguardo ai settori produttivi, tra il 2011 e il 2012 sono diminuiti gli occupati stranieri nell’industria in senso stretto (-2,8% per la componente UE e -2,6% per quella extra UE) e nelle costruzioni (-3,1 % UE e -0,4% extra UE), mentre è salita l’occupazione straniera nei servizi (+ 6,4%). Nel 2012 i cittadini stranieri in cerca di lavoro sono risultati quasi 385 mila (circa 120 mila comunitari e 265 mila extracomunitari) e il relativo tasso (pari al 14%) sopravanza di 4 punti il valore relativo ai cittadini italiani. Nell’ultimo triennio dal 2010 al 2012, le persone in cerca di lavoro di cittadinanza UE sono cresciute di oltre 35 mila unità, mentre tra le forze lavoro extra UE, l’aumento è superiore alle 72 mila persone.

Il Rapporto ha poi osservato tra gli stranieri una quota di occupati permanenti superiore a quella degli italiani (61,4%). Rispetto al 2011 lo studio ha notato un aumento generalizzato dell’occupazione temporanea, nettamente maggiore per la componente straniera: infatti, tra i dipendenti extracomunitari si è registrato un incremento dei contratti a termine del 24% per i lavoratori extra comunitari, del 21% per i comunitari e del 7,6%. per gli italiani. Nettamente inferiore è invece la quota di stranieri indipendenti (circa 300 mila) e pari quasi al 12% dei lavoratori UE ed al 13,5% di quelli extracomunitari, contro il 26% degli italiani.

Dalla lettura delle dinamiche occupazionali alla misurazione del grado d’integrazione degli immigrati nel contesto socio-lavorativo italiano il salto è breve.

Secondo il IX Rapporto sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia, curato dal Cnel e dal Ministero del Lavoro, la regione a più alto potenziale di integrazione è il Piemonte, con un indice (62,8) inferiore di ben 8 punti a quello (70,6) che nel 2009 consentiva al Friuli V.G. di guidare la stessa graduatoria. I punteggi sono fissati su una scala 1-100, riguardano il 2011 in confronto al 2009, anno di riferimento del precedente Rapporto. Nel 2011 il Friuli V. G. si colloca al 4° posto, con un indice (60,8) sceso di circa 10 punti rispetto al 2009, ed è preceduto – oltre che dal Piemonte – anche dall’Emilia Romagna (2a regione con il più alto potenziale di integrazione, indice pari a 61,7, sceso di soli 1,4 punti rispetto al 2009) e dalla Liguria (3a con 60,9). L’Abruzzo e le Marche, si fermano rispettivamente al 5° e 6° posto con indici quasi uguali (60,2 e 60,1), completando così, il gruppo di fascia alta nella graduatoria, corrispondente a valori dell’indice compresi tra 60,1 e 80,0. Le regioni che nel 2011 hanno offerto agli immigrati le migliori condizioni di inserimento occupazionale sono state l’Emilia Romagna (73,8) e la Liguria (70,6), seguite da Toscana e Lombardia (3° e 4° posto, entrambe con un indice di 69,4), mentre il 5° posto è andato al Piemonte (64,5) e il 6° alla Sardegna (64,3). Chiudono il gruppo di testa il Friuli V.G. (7° con 61,9) e il Lazio (8° con 60,4).

Per saperne di più:

Terzo Rapporto annuale sul mercato del lavoro degli immigrati

IX Rapporto sugli Indici di integrazione degli immigrati in Italia

 

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