L’Isfol a favore dell’inclusione sociale
07.10.2013 - Si è svolta il 2 ottobre a Roma, nella sala della Protomoteca in Campidoglio, l’Assemblea pubblica per l’inclusione sociale dei disabili psichici. L’evento giunge al termine di un lungo percorso terminato con l’approvazione di un importante documento/appello a sostegno delle persone con disabilità psichica, intitolato Tutti nessuno escluso, che prelude alla costituzione di un Coordinamento Nazionale per l’Inclusione Sociale dei Disabili Psichici.
Al gruppo di lavoro che ha promosso l’iniziativa, coordinato dal Comitato Genitori Giovani Disabili Psichici, hanno collaborato anche ricercatori del Programma ProP dell’Isfol.
I principali obiettivi del coordinamento, illustrati nel corso della manifestazione, sono:
- investire nella prevenzione del disagio psichico con il coinvolgimento attivo delle famiglie e della scuola
- migliorare la qualità complessiva della vita del disabile psichico, rimuovendo i principali ostacoli esistenti di ordine medico, economico e sociale
- impegnarsi nel favorire il più possibile l’inserimento lavorativo dei disabili psichici
- promuovere una battaglia culturale che aiuti a superare i pregiudizi ed ogni tipo di discriminazione.
Daniela Pavoncello, ricercatrice Isfol, ha tenuto una relazione sull’importanza del ruolo della scuola e della formazione a favore della piena inclusione sociale di tutti, interpretata come obiettivo di sviluppo sociale, per il benessere umano della collettività senza esclusione dei soggetti più deboli. In particolare ha ricordato che “nell’anno 2009/2010 gli alunni con disabilità in Italia sono stati più di 184 mila, di questi il 21% presentava disabilità di tipo psichico. Occorre farsi carico del supporto scolastico per questi soggetti, tenendo conto che il tasso di psicopatologia è andato progressivamente aumentando negli ultimi decenni”. Amedeo Spagnolo, responsabile dell’Osservatorio inclusione sociale Isfol, ha ricordato la positiva esperienza del Programma ProP, progetto per il sostegno e lo sviluppo di percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico, che dal 2006 conduce a livello territoriale ricerche, percorsi formativi sperimentali, linee guida e manuali per operatori. Con l’obiettivo difficile ma importante di favorire l’ingresso nel mondo del lavoro da parte delle persone con problemi di sofferenza psichica.
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