L'indice ISG nel dettaglio
08.03.2013 - Operativamente il risultato dell’ISG, ottenuto attraverso apposita metodologia, si concretizza in un numero, che varia da 0 a 1, sulla base del quale è possibile stilare una graduatoria delle regioni italiane in termini di “sensibilità di genere”, monitorabile periodicamente.
Per giungere a tale misura di sintesi, l’indice ISG di compone di due macroindicatori aggregati:
- IREG Indice Regionale di equità di genere ( che misura gli aspetti strutturali del mercato del lavoro e dei servizi dei territori di riferimento)
- ISGP Indice di sensibilità di genere delle politiche (che misura gli assetti e le scelte politiche)
I due macroindicatori sono chiaramente correlati. Ogni macroindicatore si compone di dimensioni e di indicatori
I risultati
Gli indici IREG e ISGP sono due indici che vengono costruiti ed alimentati autonomamente e le dimensioni che li compongono coprono un ampio spettro dei fattori che definiscono quantitativamente e qualitativamente la sensibilità di genere dei territori. Seppur indipendenti, IREG e ISGP sono anche positivamente correlati, il che significa che esiste una relazione tra cambiamento negli indicatori strutturali del mercato del lavoro e gli assetti e scelte di policy. Il valore medio dell'indicatore per l'Italia è pari a 0,40 con un campo di variazione che va dallo 0,60 per la regione Umbria allo 0,15 per la Sicilia. Ricordiamo che un indicatore pari a 1 mostrerebbe una piena sensibilità di genere delle politiche pubbliche a livello regionale nell'ambito delle dimensioni qui individuate.
Il calcolo dell’IREG, relativo agli aspetti di carattere strutturale, su base regionale ha originato la graduatoria tra regioni evidenziata in fig.1
Fig. 1 Graduatoria Regioni italiane per valore finale di IREG
Il calcolo dell’ISGP su base regionale ha originato la graduatoria in figura 2.
Un confronto tra due annualità dei due indicatori è possibile. La classifica delle regioni sulla base del valore assunto dal ISGP conferma nei due anni ai primi tre posti le regioni Umbria, Emilia Romagna e Friuli-Venezia Giulia. Il confronto con lo stesso indicatore riferito al 2008 mostra un miglioramento per la regione Umbria che passa dal terzo al primo posto con un valore del ISGP pari a 0,60 nel 2010 e 0,56 nel 2008. Come nel 2008, anche nel 2010, nella parte bassa della graduatoria troviamo Basilicata, Molise, Campania e Sicilia. Per quest'ultima regione pur restando all'ultimo posto della graduatoria si nota un netto miglioramento (da 0,08 a 0,15). Il sistema consente di procedere ad analizzare le singole sottodimensioni, evidenziando dove si sono registrati i “miglioramenti”. Ad esempio, la regione Umbria ha sperimentato un aumento nel valore assunto dalla dimensione work life balance, attribuibile all'aumento dell'incidenza di posti sulla popolazione residente da 0 a 2 anni di età, e dei posti in assistenza domiciliare integrata.
Tabella 3 IREG e ISGP
Come leggere i cambiamenti?
La composizione degli indici non consente di registrare variazioni di notevole entità su base annuale (rappresentati come sono dall’intervallo di oscillazione tra 0 e 1). L’entità dei cambiamenti e della relazione tra i due indici non andrà pertanto misurata esclusivamente sull’entità numerica della variazione, ma anche sulla “localizzazione” della variazione. L’adozione del sistema fuzzy, fornendo dei pesi specifici per le singole dimensioni ha infatti contribuito a disegnare una mappa del miglioramento auspicabile della regione da un approccio gestionale alle politiche di genere fino a un desiderata in termini di sensibilità di genere. Per cui alcune dimensioni possono essere facilmente “modificabili”, altre richiedono scelte più impegnative. E’ importante quindi non solo registrare che avvenga una variazione, ma anche in che ambito. Solitamente la struttura degli indicatori del mercato del lavoro, così come le scelte politiche presentano tempi di cambiamento e di recepimento del cambiamento da parte delle fonti informative che spesso supera l’anno solare. Pertanto una variazione numericamente significativa dei due indici potrebbe avvenire qualora in un territorio si modificassero simultaneamente tutte o gran parte delle dimensioni che lo compongono. Solitamente invece, i cambiamenti avvengono più sensibilmente in singole dimensioni, che pur tuttavia determinano scostamenti numerici che rappresentano dei “tracciatori” per individuare a ritroso qual è l’ambito significativo di intervento. In questo senso, IREG e ISGP rappresentano uno strumento a supporto delle scelte degli enti di governo e di organizzazione, aventi una specifica sensibilità di genere.
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