Mercato del lavoro sotto esame nel nuovo Rapporto
Stati generali sul lavoro delle donne in Italia, Cnel, Roma, marzo 2013
01.10.2013 - Giornata di riflessione e confronto fra studiosi e rappresentanti delle parti sociali e politiche al Cnel. L’occasione è stata la presentazione della nuova edizione del Rapporto sul mercato del Lavoro, appuntamento tradizionale per fare il punto su quanto si è fatto e quanto ancora occorre fare in questo settore nel nostro Paese.
I tre capitoli dell’indagine fotografano la crisi del mercato del lavoro nel quadro più ampio della crisi economica italiana, a cavallo fra il 2012 e il 2013, ipotizzando possa essere considerato il periodo peggiore dal secondo dopoguerra. Nell’intervento introduttivo Antonio Marzano, presidente del Cnel, ha sottolineato che “tutte le misure di disagio e di divario dei lavoratori si sono ampliate nel corso degli ultimi anni. Su tali andamenti ha inciso in maniera determinante la crisi. Le politiche del lavoro possono cercare di contribuire al superamento delle difficoltà ma difficilmente si verificherà una inversione di tendenza se l’economia italiana non si riporterà su un sentiero di crescita per un periodo prolungato e a ritmi vivaci”. Alessandra Del Boca, presidente della Commissione speciale dell’Informazione del Cnel che coordina il gruppo di lavoro sul rapporto, ha illustrato le dimensioni che inducono a parlare di radicamento della disoccupazione di lungo periodo, incremento significativo che “suggerisce che parte del tasso di disoccupazione sia di carattere strutturale” con conseguente rischio che “molti che sono stati espulsi dal mercato, o non sono neanche riusciti ad entrarvi, restino a lungo fuori dal processo produttivo”. Un deterioramento del capitale umano che determina “una grave perdita per il lavoratore e per la società nel complesso”.
A termine della giornata il ministro del Lavoro e delle politiche sociali Enrico Giovannini ha tratto un bilancio dei 5 mesi di attività al governo, ripercorrendo quanto fatto e quanto ancora occorre fare in materia di apprendistato, sottolineando la necessità di trasferire un maggior numero di risorse dalle politiche del lavoro passive a quelle attive e l’impegno per la qualificazione del capitale umano, facendo uno sforzo non solo per la formazione dei lavoratori ma anche degli imprenditori. In questo quadro una grande opportunità ed un grosso impegno sarà rappresentato nei prossimi mesi dalle risorse messe in campo dalla “Garanzia europea per i giovani”.
Per approfondire: