Presentate le ultime ricerche
22.03.2013 – “Arrivato alla sua sesta edizione PLUS si conferma uno strumento particolarmente importante per analizzare e capire l’attuale composizione del mercato del lavoro italiano” così Marina Rozera, Responsabile ad interim del Dipartimento Sistemi formativi dell’Isfol, ha aperto il convegno tenutosi ieri presso la
sede di Corso d’Italia 33, nel quale sono state presentate le ultime ricerche tratte dall’indagine Isfol PLUS: “Il lavoro tra forma e sostanza” e “Plus Empirical Studies”.
La mattinata si è aperta con il lungo intervento di Emiliano Mandrone, curatore insieme a Debora Radicchia della ricerca PLUS, nel corso del quale sono stati presentati i risultati contenuti nei due volumi. Il quadro emerso è quello di un mercato del lavoro in cui le offerte continuano a calare e parallelamente è sempre più difficile operare una selezione in base alle proprie competenze, capacità e aspettative. I dati a questo proposito parlano chiaro, se nel 2008 il 40% di quanti ricevevano una proposta lavorativa era disposto ad accettarla, nel 2011 la quota è salita al 44%. A questo proposito Mandrone e Radicchia hanno individuato nel sistema familiare uno degli elementi che più incide sul futuro lavorativo degli individui. Il reddito mensile e l’istruzione dei genitori tende ad offrire maggiori opportunità e ad alzare la soglia di quanti sono in cerca di lavoro, chi invece ha un beckground debole e poco network accetta quel poco che trova.
Nel corso del dibattito, però non si è parlato solo di contenuti ma anche di metodologia. L’intervento di Silvia Loriga dell’ISTAT, infatti, si è proprio incentrato sull’analisi della metodologia utilizzata dall’indagine Plus mettendone in evidenza i punti di forza e quelli che presentano margini di miglioramento. Il valore aggiunto di Plus secondo la Loriga è nella capacità di integrare i vari aspetti del mercato del lavoro ponendosi fin dall’inizio il problema dell’utilizzo di diverse fonti.
Altro tema al quale è stato dedicato spazio durante del convegno riguarda l’analisi dell’aspetto giuridico che accompagna l’evoluzione del mercato del lavoro e delle forme contrattuali ad esso collegato. Su questi temi sono intervenuti diversi esperti giuslavoristi tra cui Manuel Marocco e Michele Faioli che si sono interrogati sulla capacità da parte dell’attuale apparato di regole di catturare il sistema economico-produttivo.
Ad offrire invece il punto di vista di chi affronta studi sulla domanda di lavoro e non sull’offerta è stato Andrea Ricci (Isfol) che si è trovato in piena sintonia con Mauro Gallegati dell’Università politecnica delle Marche nel sostenere che il vero problema non risiede tanto nel mercato del lavoro quanto piuttosto nella mancanza di uno sviluppo economico capace di rimettere in moto anche il lavoro. Per questo è importante interrogarsi non solo sul fronte dei contratti e dei lavoratori ma analizzare quello che succede nelle imprese e quanto le caratteristiche e domande che da esse provengono possano incidere sul futuro del lavoro.
Per saperne di più:
Indagine Plus: Il mondo del lavoro tra forma e sostanza. Terza annualità