Attuazione Ecvet. Due anni di Color
23.04.2013 - Riconoscere e valorizzare le competenze acquisite, all’interno di una cornice istituzionale. Il progetto pilota COLOR, avviato nel marzo del 2011 ha lavorato con questo intento, applicando in via sperimentale il Sistema europeo di crediti per l'istruzione e la formazione professionale ECVET in ambito nazionale. Dopo due anni di lavoro, Color ha chiuso il percorso con una conferenza che si è svolta a Roma venerdì 19 aprile, nel corso della quale si sono confrontati sull’argomento rappresentanti delle istituzioni ed esperti della materia.
La Conferenza ha fatto il punto sullo stato di attuazione di ECVET nel più ampio contesto della Strategia europea per la trasparenza e il riconoscimento di titoli e qualifiche, affrontandone le prospettive di sviluppo in Italia, a partire dai risultati conseguiti nei due anni di sperimentazione dalla partnership COLOR.
Tale sperimentazione, è stata operata in sue settori, quello socio-sanitario e quello edile, grazie a un partenariato composto da Isfol e sei autorità regionali: Campania (Arlas), Lazio, Piemonte e Toscana, oltre a Basilicata e Calabria come partner associati. Anche il Formedil Nazionale ha aderito al Progetto in qualità di partner associato. Le organizzazioni MQC (Malta), NCTVETD (Romania) e SCQF (Scozia) hanno sostenuto il partenariato nazionale con un ruolo di consulenza per assicurare l’inter-leggibilità delle prassi sviluppate.
Come ha sottolineato Gianni Biagi, della regione Toscana, “Il progetto COLOR è stato avviato per definire un sistema nazionale di certificazione delle competenze adeguato alle richieste europee, ma anche per dare omogeneità al quadro nazionale che risultava frammentato”.
Sandra D’Agostino dell’Isfol ha posto all’attenzione della platea la questione dell’importanza delle norme in quanto esse hanno molti punti che spingono il Paese verso le indicazioni di omogeneità degli strumenti di riconoscimento delle competenze dettate in sede europea. “Come Isfol, siamo impegnati a far capire come questi strumenti debbano integrarsi fra di loro al fine di conseguire gli obbiettivi posti da questi dispositivi di certificazione” e quanto sia necessario arrivare a “mettere insieme le qualificazioni delle persone con le richieste del mercato del lavoro”.
Il lungo percorso della certificazione delle competenze e dei dispositivi per trattarle è stato ricordato da Gabriella Di Francesco, dell’Isfol, che, partendo dagli anni Novanta ha tracciato la storia di una materia divenuta oggetto di azioni concrete solo negli anni Duemila raggiungendo il suo punto di sintesi con la Legge di riforma del mercato del lavoro, voluta dal Ministro del lavoro, Elsa Fornero. Tale risultato è il “frutto di anni di lavoro in sede europea e nazionale è il risultato dello sforzo di fare rete” è un momento di sintesi che dimostra “quanto sia stato e sia importante fare sistema fra istituzioni.
Secondo Alfredo Menichelli del Ministero dell’Istruzione “Il cambiamento epocale nel sistema dell’istruzione e formazione è stato proprio quello dell’introduzione del concetto di competenze, infatti ormai tutti i percorsi d’istruzione sono fondati sul concetto di competenza basato sul modello EQF. Ora tale cambiamento – ha concluso - deve trovare un riscontro nella prassi e nella pratica didattica applicata nelle scuole”.
La sperimentazione ECVET proseguirà nel triennio 2013-2015 nell’ambito di un Protocollo d’Intesa (Memorandum of Understanding) tra Autorità competenti regionali.
Per approfondire:
EU tools for Transparency: Impact on National systems
Necessary conditions for ECVET implementation