Un ponte tra università e mercato del lavoro

Quali aspettative di occupazione per i laureati?

tavolo dei relatori al seminario Soul, 14 marzo 2013

tavolo dei relatori al seminario Soul, 14 marzo 2013

18.03.2013 - Una domanda di lavoro sempre più flessibile, polifunzionale e frammentata è quella che si prospetta ai neolaureati alle prime esperienze professionali. Questo è il dato più evidente che emerge dal primo Rapporto sulle potenzialità dell’utilizzo delle Comunicazioni Obbligatorie per lo studio delle caratteristiche della domanda di lavoro per i laureati della Sapienza, presentato il 14 marzo nella Facoltà di Economia dell’Università “La Sapienza” di Roma, nell’ambito del seminario “Aspettative dei laureati e domanda delle imprese”.

Lo studio è basato sui risultati della sperimentazione condotta dal gruppo Uni.co (composto da esperti della Sapienza, Ministero del Lavoro e ItaliaLavoro) e dal sistema di Placement Soul-Sapienza sui dati delle Comunicazioni Obbligatorie telematiche fornite dai datori di lavoro ai servizi competenti. Grazie a questa convenzione tra Ministero e università sono state analizzate le caratteristiche della domanda di lavoro dipendente e parasubordinato nazionale rispetto ai laureati nel triennio 2010-2012. Sui 21.782 laureati della Sapienza tra il 1 marzo 2008 e il 28 febbraio 2009 solo il 56.7% ha attivato nel periodo in esame un contratto di lavoro dipendente o parasubordinato. Non sono stati presi in esame le prestazioni di lavoro autonomo e i contratti stipulati all’estero. Dei 46.499 contratti destinati al campione considerato il 92,2% è a termine, rispetto al 7,8% a tempo indeterminato, con poche differenze tra lauree di I e di II livello. La maggior parte di questi contratti ha una durata estremamente ridotta, nel 50% dei casi non più di 7 giorni (su questo dato pesa l’influenza dei contratti di supplenza nelle scuole), mentre nel 23% non più di 3 mesi. Ed è interessante anche l’analisi sulla frammentarietà e l’eccessiva diversificazione dei percorsi occupazionali dei giovani, che, molto spesso, non favoriscono l’accumulo di esperienze utili alla costruzione di una specifica professionalità. Nell’82% dei casi imprese ed enti pubblici non economici fanno ricorso a contratti atipici e solo il 4,6% dei contratti rientra nella tipologia “standard”. Un’altra dimensione di analisi riguarda le qualifiche professionali ISCO in relazione ai contratti stipulati, e quindi la coerenza del titolo conseguito con il percorso professionale intrapreso; anche in questo caso emerge in generale una forte sottoutilizzazione di alte professionalità in mansioni destinate a medie e basse qualifiche.

Presente alla tavola rotonda anche Aviana Bulgarelli, che ha fornito alcuni spunti di riflessione di più ampio respiro e in chiave europea, in relazione al fenomeno della overeducation e dell’underskilling, all’evoluzione delle competenze richieste dal mercato del lavoro e alle indicazioni che presto saranno rese disponibili da PIAAC, l’indagine internazionale sulle competenze degli adulti condotta dall’OCSE, a cui l’Isfol ha partecipato per conto del Ministero del lavoro.

Il seminario si è svolto nell’ambito di Brain at Work, la manifestazione organizzata ogni anno per facilitare l’incontro tra gli studenti universitari e il mondo delle imprese. E in tale ottica opera Soul, il primo sistema di placement pubblico e gratuito, che oggi si avvale della collaborazione tra otto università del Lazio e l’impegno di istituzioni quali il Ministero del Lavoro, la Regione Lazio, la Provincia e il Comune di Roma, alcuni enti pubblici e le parti sociali. Soul ha obiettivo di facilitare l’incontro tra domanda delle imprese e offerta dei neolaureati, attraverso un sistema informatico – jobsoul.it – dove gli studenti possono pubblicare i CV, attivare tirocini formativi o candidarsi per un impiego lavorativo.

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