Servizi alla persona e occupazione nel welfare che cambia
Convegno Servizi alla persona 14 maggio 2013
16.05.2013 - Il settore dei servizi alla persona presenta notevoli prospettive di crescita occupazionale. Per tracciare un quadro di questa realtà in espansione e offrire una occasione di confronto sulle esperienze più interessanti in questo ambito, sia a livello nazionale che europeo, il Ministero del Lavoro ha promosso, il 14 maggio, una giornata di approfondimento. L’incontro si è aperto con la presentazione di una ricerca realizzata dal Censis e dalla Fondazione Ismu sui servizi di cura e assistenza per le famiglie in Italia.
Dall’indagine è emerso che il numero dei collaboratori che prestano servizio presso le famiglie, con formule e modalità diverse, ha registrato una crescita significativa, del 53%, nell’ultimo decennio e sembra destinato ad ulteriore incremento nei prossimi anni. Rimane tuttavia ancora sottovalutato il valore delle competenze poiché solo poco più del 14% dei collaboratori ha seguito uno specifico percorso formativo a fronte di una esigenza sempre più sentita da parte delle famiglie: circa il 34% di queste apprezzerebbe l’istituzione di registri di collaboratori al fine di garantirne la professionalità. Con una spesa media rilevata di 667 euro al mese per nucleo familiare, solo meno di un terzo di essi riesce a ricevere una qualche forma di contributo pubblico, di conseguenza un numero crescente di persone sta pensando che un membro della famiglia debba rinunciare al lavoro per prendere il posto del collaboratore. Si calcola che nel 25% delle famiglie in cui è presente una persona da assistere, e non si possa ricorrere ai servizi di un collaboratore, vi è una donna (nel 90,4% dei casi), spesso giovane che ha rinunciato al lavoro: interrompendolo (9,7%), riducendo significativamente l’impegno (8,6%) o smettendo di cercarlo (6,7%).
In questo contesto costituito da esigenze crescenti e risorse sempre più limitate, Giuseppe Roma, direttore generale del Censis, ha parlato della necessità di riorganizzare il modello di welfare per dare sostegno familiare e sottolineato gli interrogativi e le domande prevalenti emerse nella ricerca. Fra gli esempi internazionali da seguire, Jan Vanthuyne, Direttore generale Dg Occupazione e mercato del lavoro, ha descritto il caso del Belgio mentre Mario Conclave, responsabile dell’area Inclusione sociale di Italia lavoro, ha presentato alcuni risultati del Progetto AsSap, una azione realizzata nelle Regioni dell’Obiettivo Convergenza per promuovere la qualificazione professionale degli addetti ai servizi alla persona e creare una rete territoriale a disposizione delle famiglie. Il viceministro del Lavoro e delle politiche sociali, Maria Cecilia Guerra, ha ricordato la necessità di partire e mettere insieme gli esempi positivi come questi, rilevando la necessità di partire dalla comprensione del matching fra domanda e offerta di lavoro e rimediando alla frequente frammentazione delle attuali politiche di welfare.
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