Presentate le misure del Piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale
Conferenza stampa avvio Sia, luglio 2016
19.07.2016 - “Con l’adozione del Piano nazionale di lotta alla povertà e all’esclusione sociale si è scelta la strada di affrontare politicamente questa tematica”. Con queste parole, martedì 19 luglio in occasione di una conferenza stampa, il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Giuliano Poletti ha presentato il SIA, la misura di Sostegno per l’inclusione attiva, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale - Serie generale n.166 del 18/7/2016. Il SIA prenderà avvio a settembre in tutto il territorio nazionale, dopo essere stato sperimentato nelle principali città italiane.
L’obiettivo è quello di arrivare ad una misura unica nazionale dedicata a sostenere i cittadini più fragili, individuata nel Reddito di inclusione. Tale misura, si legge in una nota del Ministero del Lavoro, “si basa su un sostegno economico condizionato all'attivazione di percorsi verso l’autonomia, sostenuti da servizi personalizzati e da una rete integrata di interventi individuati dai servizi sociali in rete con i servizi per l’impiego, i servizi sanitari, le scuole e con i soggetti del terzo settore e di tutta la comunità”. Il reddito d’inclusione “diventerà strutturale a partire dal 2017 e segnerà una tappa importante nel percorso di graduale definizione di livelli essenziali per il contrasto alla povertà”. A tale fine, il SIA è “stato ridisegnato al fine di anticipare alcuni contenuti essenziali del Reddito di inclusione: una sorta di ‘misura ponte’ che permette di avviare subito una misura nazionale di contrasto alla povertà in attesa che si completi l’iter parlamentare e il successivo percorso attuativo”.
Nel corso della mattinata Raffaele Tangorra, Direttore generale per l’Inclusione e le politiche sociali del Ministero, ha illustrato i requisiti dei nuclei familiari beneficiari del Sia (cittadini italiani o comunitari con un figlio minorenne o disabile o una donna in gravidanza ed un Isee inferiore o uguale a 3mila euro, non fruitori di altri strumenti di sostegno al reddito) ed ha indicato che per l’anno in corso sono disponibili 750 milioni di euro che a partire dal 2017 la Legge di Stabilità porta ad un miliardo. Il sostegno monetario viene erogato bimestralmente attraverso una carta elettronica di pagamento ed è strettamente connesso ad una valutazione multidimensionale dei bisogni e delle potenzialità di ciascun nucleo familiare da parte dei Comuni e condizionato all’adesione a progetti personalizzati.
Dunque, “c'è un quadro d'interventi utili per le persone in condizione di fragilità: lottiamo contro povertà economica, educativa e alimentare” ha ricordato Poletti citando le altre misure che sono stati messe in campo finora: da una parte l’Asdi, l’assegno di disoccupazione per chi si trova in condizioni di grave disagio economico, dall’altra le iniziative per le persone senza dimora (la campagna #HomelessZero), il Fondo di aiuti per la distribuzione di beni alimentari e di materiale scolastico e il Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. L’Isfol, supporta il Ministero nell’implementazione delle iniziative previste dal Piano.
Il Ministero del lavoro ha anche presentato una scheda che illustra in sintesi le altre iniziative di lotta alla povertà. Eccole punto per punto.
#HomelessZero - Con l’adozione nel dicembre 2015 delle Linee guida sulla grave emarginazione adulta il Ministero ha fornito gli indirizzi ai diversi livelli di governo per assicurare interventi organici e strutturati per le persone senza dimora e con particolari fragilità, sostenendo l’adozione di un modello strategico integrato di intervento dei servizi sociali. A livello nazionale le risorse economiche destinate al finanziamento di progetti housing first per le persone senza dimora sono garantite anche attraverso finanziamenti comunitari per il contrasto alla marginalità estrema. In particolare il PON Inclusione, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo e gestito dal Ministero del lavoro, prevede l’assegnazione di risorse alle città in cui il fenomeno è maggiormente presente per realizzare servizi mentre il FEAD (Fondo di aiuti europei agli indigenti) è destinato a fornire aiuti materiali. Nei prossimi sette anni, grazie al modo in cui è stato programmato l’utilizzo dei fondi comunitari in sinergia con le risorse nazionali, avremo a disposizione circa 100 milioni di euro (50milioni dal PON inclusione + 50 milioni dal FEAD) da destinare agli interventi di contrasto alla marginalità estrema coerenti con le Linee guida. Il Ministero patrocina anche la campagna #Homelesszero, a cura di Fio.PSD., la più grande federazione che riunisce le organizzazioni e gli enti che si occupano dei senza dimora.
Povertà alimentare - Il FEAD (Fondo di aiuti europei agli indigenti), Programma Operativo a titolarità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali, contribuisce anche ad alleviare le forme più gravi di povertà distribuendo prodotti alimentari. L’Italia ha scelto di integrare la componente obbligatoria di finanziamento del Programma Operativo con una componente volontaria, più che raddoppiando in tal modo le risorse disponibili. Per la distribuzione di beni alimentari (servizi di mensa, distribuzione di pacchi alimentari, empori sociali, distribuzione tramite unità di strada) sono a disposizione anni circa 480 milioni di euro per la programmazione 2014-2020.
Povertà educativa – Assicurare il benessere dei bambini, curando in particolare la sfera dell’educazione, della salute e della socialità, contribuisce in maniera determinante a spezzare il circolo vizioso della trasmissione intergenerazionale della povertà. La legge di Stabilità 2016 istituisce inoltre il “Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile”, alimentato dai versamenti effettuati dalle fondazioni bancarie, che finanzierà progetti in questo campo per circa 400 milioni di euro in un triennio. Inoltre anche il FEAD riserva parte delle risorse alla povertà educativa: 150 milioni sono infatti destinati alla distribuzione di materiale scolastico per i minorenni inseriti in famiglie con grave disagio economico già presi in carico nell’ambito del SIA (Sostegno per l’inclusione attiva) o in situazione equivalente. Ulteriori 77 milioni sono destinati ai servizi di refezione scolastica nei contesti maggiormente deprivati economicamente e socialmente, per contrastare la povertà alimentare dei bambini e permettere loro di usufruire di servizi socio-educativi in orario extra-scolastico.
Povertà da mancanza di lavoro – Da marzo 2016 è possibile presentare domanda per l'ASDI, l’assegno di disoccupazione riconosciuto a coloro che, dopo aver percepito l'indennità di disoccupazione (NASPI - Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l'Impiego) per la sua intera durata, non hanno trovato un nuovo impiego e si trovano in una condizione di particolare disagio economico. L'ASDI viene erogato mensilmente, per una durata massima di 6 mesi. L'assegno è pari al 75% dell'ultima indennità NASPI percepita, e, comunque, non può superare l'importo dell'assegno sociale (la cifra può aumentare in base ai carichi familiari del lavoratore). Oltre allo stato di disoccupazione e ad un ISEE pari o inferiore a 5 mila euro, altra condizione è la presenza di un minorenne nel nucleo familiare o aver compiuto 55 anni senza aver maturato i requisiti per la pensione anticipata o di vecchiaia. Come per le altre misure di inclusione attiva, per ricevere l'ASDI è necessario aver sottoscritto un patto di servizio personalizzato presso i competenti centri per l'impiego, con specifici impegni in termini di ricerca attiva di lavoro, disponibilità a partecipare ad iniziative di formazione e/o di politiche attive. Le risorse finanziarie destinate all'ASDI ammontano a circa 600 milioni per il 2016, parte dei quali stanziati dalla legge di Stabilità.
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