Presentato il terzo rapporto di Antigone
10.11.2015 – Si intitola “Ragazzi fuori” il terzo rapporto dell’associazione Antigone sugli Istituti di pena per minori presentato ieri presso il Museo Criminologico di Roma.
La ricerca, per la prima volta, vede la collaborazione dell’Isfol che già dallo scorso anno ha avviato con Antigone una serie di comuni indagini sui temi della detenzione. A questo proposito Amedeo Spagnolo in qualità di responsabile del progetto strategico “Inclusione attiva di persone a rischio di marginalità sociale”, nel suo intervento introduttivo ha ricordato che l’Isfol si occupa da tempo di percorsi di inserimento socio-lavorativo di soggetti sia in stato di detenzione che ex detenuti con particolare riguardo, negli ultimi anni, per la popolazione giovanile. E ha proseguito sottolineando gli obiettivi del Rapporto 2015 “che intende fornire un contributo alla riflessione sugli interventi a favore dei giovani in esecuzione penale interna, al fine di promuovere percorsi innovativi per facilitarne l’inserimento lavorativo, con particolare attenzione alle azioni di accompagnamento nel percorso post pena verso la libertà”. Accanto a lui, presenti alla giornata, il Presidente di Antigone Patrizio Gonnella e la curatrice del Rapporto Susanna Marietti insieme agli autori dell’indagine. Tra questi c’era anche Lucilla Di Rico ricercatrice Isfol esperta di inclusione sociale che è intervenuta per presentare il suo contributo all’indagine relativo agli aspetti della formazione professionale e dell’inserimento lavorativo del target di riferimento. La Di Rico ha fornito i dati della sua rilevazione dalla quale emerge un quadro degli Istituti di pena del nostro Paese complesso e variegato, rispetto al quale si alternano soggetti capaci di presentare una significativa offerta formativa, attrarre finanziamenti e mettere in campo interessanti sperimentazioni di inserimento lavorativo accanto ad altri che hanno un’offerta formativa più limitata, difficoltà ad aprirsi al territorio con conseguenti risultati modesti. L’approfondimento individuava anche alcune linee di indirizzo strategico per implementare la messa a sistema degli interventi a favore dei giovani detenuti tra cui la personalizzazione dei percorsi formativi, l’adozione di strumenti di documentazione come il libretto formativo, il potenziamento delle reti territoriali e delle campagne informative di sensibilizzazione tese a superare paura e pregiudizio. La giornata si è conclusa con una tavola rotonda che ha visto la presenza di Francesco Cascini capo dipartimento della Giustizia Minorile, Cristina Maggia vice presidente Associazione italiana dei magistrati per i minorenni e per la famiglia e Mauro Palma Presidente del Consiglio europeo per la cooperazione nell’esecuzione penale.
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