Professione orientatore un dibattito aperto
15.10.2014 – Oggi in Isfol si è parlato di professionisti dell’orientamento nel corso del Convegno organizzato dall’Istituto in collaborazione con la Regione Sardegna dal titolo “I mille volti dell’orientatore: verso la definizione di una specifica area professionale”. I saluti iniziali sono stati affidati al Presidente dell’Isfol Pier Antonio Varesi che ha ricordato "l’impegno pluriennale del nostro Istituto sulla tematica dell’orientamento sia attraverso importanti prodotti di ricerca come il Rapporto Orientamento, sia attraverso la presenza all’interno di processi interistituzionali come quello rappresentato dalla Conferenza Stato Regioni che ha determinato la nascita di importanti documenti”.
Su questo argomento è intervenuta anche Loredana Cafarda Dirigente per le Politiche di orientamento e di formazione permanente del Ministero del Lavoro che ricordando il ruolo strategico dell’orientamento nell’attuale momento di crisi ha sottolineato l’importanza del tema della preparazione degli orientatori. “E’ necessario -ha proseguito la Cafarda- definire gli standard minimi delle competenze, a questo proposito speriamo di portare a casa entro l’anno l’importante documento a cui sta lavorando la Conferenza Stato-Regioni”.
A seguire è intervenuta Anna Grimaldi esperta di orientamento e animatrice del seminario la quale ha posto un quesito che rimanda alla fase successiva l’uscita del documento: “cosa succederà dopo l’approvazione degli standard?” La sua risposta è chiara: “bisogna validare le competenze degli operatori di orientamento e così rendere nazionale un sistema che è ancora molto frammentato”. Su questa scia si è inserito l’intervento di Enrico Garau dell’Agenzia regionale per il lavoro della Regione Sardegna che ha descritto il progetto comunitario Skills4Jobs, al quale la Regione Sardegna ha partecipato in rappresentanza dell’Italia. Il progetto si poneva l’obiettivo di contribuire allo sviluppo del profilo professionale dell’orientatore quale agente di cambiamento e definire le nuove capacità, competenze e attività necessarie per affrontare le nuove sfide dell’occupazione.
La seconda parte della giornata ha previsto una tavola rotonda composta da rappresentanti provenienti dal mondo delle istutuzioni, dell’università, della ricerca e delle agenzie per il lavoro che si sono confrontati attorno al tema della professione dell’orientatore. La chiusura dei lavori è stata affidata a Lucia Valente Assessore al Lavoro della Regione Lazio che ha parlato della necessità di chiedere al legislatore il riconoscimento della figura dell’orientatore, soggetto che secondo la Valente “svolge un compito molto delicato in parte perché offre un servizio ai cittadini e soprattutto perché contribuisce a realizzare quella rivoluzione culturale che consiste nel far attivare le persone per migliorare le proprie condizioni”
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