Flessibilità contrattuale

Si allontana l'occupazione stabile

06.05.2014 – La crisi economica ha reso ancora più difficoltose le transizioni verso un’occupazione stabile. A dimostrarlo uno studio Isfol che ha analizzato il fenomeno delle trasformazioni contrattuali negli anni 2010-2011. Una delle prime evidenze dimostra che essere presenti nel mercato del lavoro, seppur con impieghi flessibili, paga, nel senso che offre maggiori possibilità di trovare un’occupazione stabile.

I dati dimostrano infatti che il 32,8% di quanti nel 2010 avevano un lavoro non standard ossia contratti temporanei o falsi autonomi nel 2011 ha visto trasformato il suo contratto nel tempo indeterminato o in un lavoro autonomo ossia in un’occupazione standard. La stessa cosa non si può dire delle persone che nel 2010 si dichiaravano alla ricerca di un lavoro le quali solo nel 15,9% si sono trasformate l’anno successivo in occupati stabili. Ancora più impressionante è l’effetto della crisi sull’occupazione standard, tra il 2010 e il 2011 il 7% dei lavoratori stabili ha perso il posto di lavoro e il 5% è passato ad un’occupazione flessibile.    

La ricerca mette in luce che rimanere impiegati per un lungo periodo di tempo con contratti flessibili non aiuta la transizione verso un’occupazione stabile ma, al contrario, favorisce quello che viene definito l’effetto trappola ossia la permanenza strutturale all’interno di un’occupazione flessibile che a quel punto può considerarsi precarietà.

Una parte importante riguardo al tema delle transizioni la gioca anche la durata del contratto. Tra il 2010 e il 2011 i lavoratori non standard con contratti di durata inferiore a 6 mesi, nel 35% dei casi sono usciti dal mercato del lavoro contro il 15% dei lavoratori che hanno avuto contratti di durata superiore. Inoltre la brevità della durata del contratto riduce l’incidenza delle transizioni verso impieghi standard di oltre 10 punti percentuali rispetto a quelli di durata maggiore.

Facendo un confronto con ciò che succedeva 5 anni prima la ricerca evidenzia come la situazione sia peggiorata a causa della crisi. Negli anni 2005-2006 la transizione da contratti flessibili a occupazioni stabili coinvolgeva il 5% in più dei lavoratori rispetto al biennio 2010-2011. In più la congiuntura economica negativa ha inciso sulla possibilità di trovare un posto di lavoro, il cosiddetto effetto ingresso. Se nel 2005-2006 il passaggio dalla ricerca di lavoro ad un’occupazione flessibile coinvolgeva il 17% delle persone in cerca, nel 2010-2011 questa percentuale si è ridotta al 12,8%.

Infine lo studio fa anche un riferimento alla progressiva perdita di sicurezza di quanti avevano un posto fisso: mentre prima della crisi l’incidenza dell’uscita dall’occupazione standard era inferiore al 2% nel periodo successivo è salita al 7,3%.  

Per approfondire

Comunicato stampa

Isfol Appunti ‘Come si è evoluta la flessibilità con la crisi’

Micro dati indagine Isfol Plus

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